Cristian Calestani
Il museo della stampa di Colorno sarà trasferito a Roma e ospitato in modo permanente nello Spazio ‘900 della biblioteca nazionale. Ad annunciarlo Franco Piccoli e Luigi Simeone, storici curatori dell’ex museo etnografico dell’Aranciaia che prevedeva anche una sezione dedicata alla stampa, poi non ricompresa nel nuovo progetto del Mupac, l’attuale museo dei paesaggi di terra e di fiume ospitato proprio al primo piano dell’Aranciaia, poiché ritenuto «non coerente con il tessuto etnografico e storico di Colorno».
«Il ministero dei Beni culturali – spiegano Simeone e Piccoli - ha riconosciuto il grande valore della raccolta di strumentazioni tipografiche di Colorno e ha mostrato la fattiva disponibilità per ritirare tutto il materiale che, per la parte di nostra proprietà, abbiamo messo a disposizione gratuitamente. A giugno avevamo scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Cultura Dario Franceschini per comunicare loro lo stato di degrado di molti oggetti del museo di Colorno e la volontà da parte degli amministratori comunali di disperdere parte di quel patrimonio». Nel giro di poche settimane è giunta la risposta della segreteria del presidente Mattarella ed è stato informato il ministero dei Beni culturali che ha riconosciuto il valore della raccolta.
«Per noi è un grande successo - aggiungono Piccoli e Simeone - che però rappresenta anche un grave impoverimento per il paese e per i colornesi. Le strumentazioni saranno valorizzate, restaurate ed esposte in modo permanente, ma lontano da Colorno. A nostro avviso è una sconfitta per questa amministrazione comunale e per il comitato scientifico incaricato di allestire il Mupac, il museo dei paesaggi di terra e di fiume all’interno dell’Aranciaia. Entrambi non hanno saputo gestire in modo adeguato le collezioni da molto tempo presenti in Aranciaia e non possiamo che auspicare le rapide dimissioni del presidente del comitato scientifico Mario Turci».
Nella nota inviata dal ministero a Piccoli e Simeone è scritto che «si conferma l’interesse da parte del direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma a recepire in blocco tutta la strumentazione della sezione stampa». Nella stessa lettera il ministero conferma che il Comune di Colorno «si è espresso favorevolmente» e che si è dichiarato disponibile «alla concessione in comodato dei beni di sua proprietà per 99 anni».
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