EMERGENZA
Ci sono ancora «20mila persone che non possono tornare nelle loro abitazioni» dopo l’emergenza in Emilia-Romagna. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite di Sky Tg24. Bonaccini ha precisato che «per fortuna oltre 15mila persone sono rientrate nelle loro abitazioni, eravamo a oltre 36mila fuori casa» dopo l’alluvione del 16 maggio.
Il ministro Musumeci: "Fino a 900 euro per le famiglie sfollate"
«È prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati». Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, nella sua informativa urgente alla Camera sull'alluvione in Emilia-Romagna. Gli eventi hanno interessato zone limitrofe delle regioni Marche e Toscana.
Musumeci ha anche fatto riferimento al provvedimento sulla sospensione dei mutui per i cittadini delle zone colpite e le spese per i funerali.
Giornata di lutto nazionale. Parma, bandiera a lutto
Esposta dal Municipio la bandiera tricolore listata a lutto per le 14 vittime e per il dramma dei 20 mila sfollati causati dall'alluvione che si è abbattuta sulla Romagna. Il lutto nazionale è stato proclamato dal Consiglio dei Ministri, che ieri ha varato il decreto con le prime misure per fronteggiare l'emergenza maltempo nella nostra regione.
Caduti 350 milioni di metri cubi d'acqua. "Evento epocale"
Un evento epocale, che non ha pari nell’intero Paese, per tipologia dei fenomeni tra frane e alluvioni. Con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito (800 kmq. di territorio), 100 comuni coinvolti, 23 fiumi e corsi d’acqua esondati, altri 13 che hanno visto superamenti del livello d’allarme, migliaia di frane (376 le principali) tra collina e montagna.
Una situazione che va oltre ogni forma di previsione, e che necessita, aldilà delle risorse stanziate finora dal Governo, di un decreto speciale. “Un decreto che ci permetta di aiutare i nostri cittadini e, in parallelo, mettere in campo i progetti per la ricostruzione, in tempi brevissimi. Dobbiamo lavorare per un ritorno alla normalità, attraverso una gestione difficilissima che sta vedendo tutti gli sforzi possibili e immaginabili da parte dell’intero sistema di Protezione civile”.
Queste le parole di Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, intervenuta oggi in Assemblea legislativa con una comunicazione urgente sui drammatici effetti scatenati dal maltempo di maggio sul territorio.
La vicepresidente ha ricordato l’allerta rossa di due domeniche fa, che ha portato a un’attivazione anticipata delle Colonne mobili; dopo i 200 mm di pioggia già caduti nei primi giorni di maggio, “sapevamo che ci attendeva un evento difficile, che avrebbe colpito un territorio già fragile, ma non a tal punto, con 350 milioni di metri cubi d’acqua caduti nell’areale più colpito”; per fare un confronto, la diga di Ridracoli ha una capacità di 32 milioni.
La macchina dell’emergenza era già allertata, ed è stata coinvolta in più versanti; per la prima volta è stato attivato il sistema di intervento di Protezione civile europeo: stanotte sono arrivate colonne mobili della Francia. La Protezione civile regionale, ha sottolineato Priolo, sta intervenendo con 63 cantieri per mettere in sicurezza i fiumi: alcuni (Idice, Sillaro) hanno cambiato corso. Le rotte sono state tutte chiuse; “sono andati in crash i Consorzi di bonifica, abbiamo bisogno che tornino a funzionare i canali di bonifica”. 173 le pompe idrovore in azione.
"Nessun allarme sanitario"
Nelle zone colpite dall’alluvione del ravvenate dove ancora l’acqua non è defluita non c'è nessun allarme sanitario. L’Asl Romagna ha diramato le necessarie raccomandazioni generali su tutta la provincia. Le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute.
Per i cittadini e per coloro che stanno operando sul territorio l’Ausl della Romagna ha predisposto un vademecum (il documento all’indirizzo https://bit.ly/alluvione-norma-sanitarie ) nel quale sono riferite le indicazioni e le norme di comportamento sanitarie.
Il documento tratta i pericoli potenziali e le norme di comportamento, oltre ai consigli per la pulizia e la disinfezione.
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