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CASALGRANDE

Messe "abusive" durante la pandemia: sospesi due sacerdoti in provincia di Reggio

duomo reggio emilia

Il Duomo di Reggio Emilia

19 Ottobre 2023, 21:59

In piena pandemia esplose il caso di una comunità in provincia di Reggio Emilia di seguaci lefebvriani con due parroci che celebravano messe di fatto abusive - in latino, non autorizzate e "no-mask" - in un tendone nella cooperativa agricola Sant'Isidoro di Casalgrande Alto, nel comprensorio ceramico reggiano. Ora, dopo una diffida emanata nel 2021 dall’allora vescovo Massimo Camisasca - per i due sacerdoti, Claudio Crescimanno e Andrea Maccabiani, la diocesi di Reggio Emilia e Guastalla ha emesso due divieti a «esercitare qualsiasi attività ministeriale, sotto ogni forma». 

Il dispositivo è firmato dal nuovo vescovo di Reggio Emilia Giacomo Morandi, per mettere fine alle celebrazioni segnalate a più riprese alla curia. Se i due religiosi dovessero trasgredire di nuovo, secondo il codice canonico, la pena sarà quella di non poter esercitare a pieno la loro attività di sacerdoti: don Crescimanno, originario della Bassa Modenese e nominato dal vescovo di Isernia, andrebbe infatti incontro all’interdizione, ossia il non poter né celebrare né ricevere i sacramenti. Il sacerdozio di don Andrea Maccabiani invece, sempre da disposizione del vescovo, è da ritenersi sospeso e rischia l'invalidità dell’assoluzione nel sacramento della confessione. 

Ma c'è spazio di redenzione: «I sacerdoti investiti dai provvedimenti hanno ancora la possibilità di adeguarsi, con le forme appropriate, alla gioia della comunione cattolica», conclude il provvedimento.
Il caso scoppiò alla fine del 2021, quando alla curia venne segnalata la comunità - che include anche una scuola di istruzione parentale - ritenuta sospetta dai fedeli cattolici. I seguaci della comunità rivendicarono il loro credo «lefebvriano» ovvero aderente ai dettami di Marcel François Lefebvre. E la diffida da parte della Diocesi fu immediata così come la polemica politica: emerse infatti che alle celebrazioni "no-mask" prese parte anche Corrado Ruini, all’epoca assessore all’istruzione della Lega del Comune di Sassuolo. La bagarre approdò al consiglio comunale di Casalgrande e il sindaco Giuseppe Daviddi impose di rimuovere quel tendone che sparì dopo poco. Da allora, però, le segnalazioni alla diocesi di Reggio Emilia e Guastalla sono continuate ad arrivare, fino ai 'divietì emanati di nuovo oggi. 

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