FEMMINICIDIO
Il pontile di Casalmaggiore dove l'auto si è inabissata
È stata massacrata, Lorena Vezzosi: sono almeno cinque, forse di più, le coltellate con cui la 53enne è stata colpita dall’ex marito, il 55enne Stefano Del Re, lo scorso giovedì notte, prima che l’uomo, poi morto annegato, si lanciasse nel Po con la sua auto, una Opel Corsa, e con l’ex compagna già cadavere al fianco. Sono «nette e profonde», le ferite isolate durante l’autopsia eseguita ieri dall’anatomopatologa Elena Invernizzi. Proprio come quelle che provocherebbe un bisturi o uno stiletto: l’arma del delitto che non si trova. Le lesioni sono concentrate fra il tronco e il petto e sono due quelle mortali: una all’aorta e l’altra dritta al cuore. Entrambe potenzialmente fatali, almeno stando al responso iniziale della professionista che ha eseguito l'ispezione e che ha inviato i primi atti ai carabinieri titolari delle indagini.
Lorena Vezzosi potrebbe essere stata uccisa in casa
Lorena Vezzosi potrebbe essere stata uccisa da Stefano Del Re a Santarcangelo, probabilmente a casa in via Terranova. Poi l’ex marito avrebbe pulito il sangue, l'avrebbe avvolta in un lenzuolo, caricato in auto la donna, in canottiera e slip e guidato fino a Casalmaggiore (Cremona) per salutare i genitori un’ultima volta e gettarsi nel Po con la macchina.
Del Re, l’autopsia è chiara, è deceduto per annegamento, mentre Lorena era già morta forse da qualche ora. In auto, una Nissan, vi sarebbero comunque tracce di sangue. Sangue che ora gli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore riminese Luca Bertuzzi cercheranno con il luminol anche nell’appartamento della donna a Santarcagelo. Sempre stando all’autopsia condotta ieri nell’ospedale Maggiore di Cremona, la donna è deceduta per un colpo secco al cuore, trafitto da uno stiletto. Un’arma molto resistente che avrebbe causato la rottura di tre costole.
Nell’appartamento di via Terranova a Santarcangelo gli investigatori hanno trovato la borsa e il cellulare della donna e mancherebbero un lenzuolo e un cuscino.
Intanto dal Comune di Santarcangelo il sindaco Filippo Sacchetti e l’assessora alle Pari opportunità Angela Garattoni in merito alla morte di Lorena Vezzosi hanno commentato dicendo che si tratta di un delitto che «lascia senza parole e scuote alle fondamenta la comunità di Santarcangelo, che si raccoglie intorno ai due figli di Lorena e alla sua famiglia». Santarcangelo farà la sua parte. «Abbiamo attivato una raccolta fondi a sostegno dei figli di Lorena - dicono - mentre insieme a Rompi il Silenzio stiamo organizzando un presidio pubblico per ricordare Lorena che si svolgerà nella serata di mercoledì 17 luglio in piazza Ganganelli».
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