ACCUSA DI OMICIDIO COLPOSO
Il parroco di Canneto sull'Oglio (Mantova), in qualità di responsabile del Grest, una sua collaboratrice, due educatrici di una cooperativa, la legale rappresentante della società che gestisce la piscina, tre bagnini e una volontaria accompagnatrice del centro estivo parrocchiale sono indagati per la morte di Leonardo Xu, il bambino cinese di 10 anni annegato nella piscina comunale di Torre dè Picenardi, in provincia di Cremona, il 18 giugno scorso.
L’ipotesi di accusa della Procura di Cremona è omicidio colposo e per uno dei bagnini che è minorenne gli atti sono stati trasmessi alla Procura dei minori presso il tribunale di Brescia. In particolare, sempre stando all’ipotesi di accusa, il responsabile del Grest e la sua collaboratrice «non avrebbero adottato misure idonee a tutelare i minori a loro affidati, perché pur sapendo che il bambino non sapeva nuotare avrebbero omesso di predisporre un adeguato servizio di controllo, dimenticando anche di comunicare a tutti gli accompagnatori e al gestore della piscina i nomi dei bimbi che non sapevano nuotare (con Leo altri 30 su 140) fornendo specifiche direttive per la tutela degli stessi».
La procura contesta anche la mancata presenza di un numero di accompagnatori adeguato al numero dei minori partecipanti alla gita.
Secondo la procura, ci sarebbe stata «generale confusione su chi doveva fare cosa perché non era ben chiara l’individuazione di chi non sapeva nuotare e bisognava vigilare di più. Con così tanti ragazzini che non sapevano nuotare, quella era un’attività da considerarsi a rischio».
Due dei tre bagnini indagati, invece, non avrebbero «prestato la dovuta attenzione agli utenti, omettendo una fattiva sorveglianza e intervenendo solo successivamente all’annegamento». La ricostruzione che emerge dagli atti è chiara: «Due dei bagnini erano a bordo vasca e uno al bar. Risulta evidente che non abbiano visto e che, di conseguenza, non sono intervenuti».
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