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A TRENT’ANNI DALLA MORTE

La Gazzetta ha dedicato un inserto speciale di 16 pagine dedicato a Gianni Brera - Video

Un tributo al grande giornalista e scrittore: articoli di autorevoli letterati e grandi firme del giornalismo

17 Dicembre 2022, 13:03

In occasione del trentesimo anniversario della morte di Gianni Brera (San Zenone, 8 settembre 1919 - Codogno, 19 dicembre 1992), la «Gazzetta»  offre oggi  ai lettori un numero monografico dell'inserto La Domenica davvero speciale. All'inserto (di 16 pagine), coordinato dal direttore Claudio Rinaldi – autore di una biografia di Brera, scritta insieme al figlio Paolo, e della voce «Brera, Gianni» del Dizionario biografico degli italiani della Treccani – hanno collaborato autorevoli studiosi di Brera, letterati e giornalisti: in ordine rigorosamente alfabetico, Andrea Aveto, Anna Lisa Cavazzuti, Franco Contorbia, Stefano Bruno Galli, Claudio Gregori, Gianfranca Lavezzi, Gilberto Lonardi, Anna Longoni, Andrea Maietti, Manuela Manfredini, Anna Modena, Fabio Monti, Luigi Sampietro, Adalberto Scemma, Angelo Stella.

Si tratta di un tributo – affettuoso non meno che doveroso – a un giornalista che ha lasciato un grande vuoto: ancora oggi, trent'anni dopo la sua morte, sono tanti i Senzabrera (copyright di Gianni Mura) che continuano a camminare nel suo solco. Nella sua carriera, Brera (che è stato direttore della «Gazzetta dello Sport» a trent'anni: record ineguagliato) ha inventato la critica sportiva, ha creato un calciolinguaggio unico, coniato neologismi, entrati nel gergo comune e finiti nei vocabolarî, inventato soprannomi immortali. La sua autorevolezza era tale da influenzare le scelte di allenatori e commissari tecnici.

L'edizione speciale della Domenica racconterà da tante angolazioni il personaggio Brera: l'uomo, il giornalista, lo scrittore, il polemista.

Pubblichiamo anche un memorabile articolo di Gianni Brera sulla «grande cucina di Parma». Una vera e propria dichiarazione d'amore per il «mangiarebere» della nostra città. E anche per i parmigiani in generale: «Non conosco famiglia etnica più simile alla pavese di quella parmigiana», garantiva il Gioânnbrerafucarlo.

In questo video il direttore traccia una figura del grande giornalista e scrittore pavese.

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