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Pubblichiamo la prefazione del direttore della «Gazzetta» al volume in vendita da domani in tutte le edicole.
Una favola, un’avventura, una storia meravigliosa. E, soprattutto, squisitamente parmigiana. Anni indimenticabili, quelli di Nuovo Inizio. Per la petite capitale, ma anche molto più in là: l’azzeccatissimo slogan «Come noi nessuno mAi», con il quale si è celebrato il ritorno in serie A, ricorda al mondo (del pallone) intero che nessuna società italiana era mai riuscita a compiere l’impresa di tre promozioni consecutive. Un record di cui siamo molto fieri – i tifosi, i parmigiani tutti – ma che è solo la punta dell’iceberg di una storia ben più grande.
C’era una volta – l’incipit delle fiabe è appropriato come non mai – una città sprofondata nella delusione, diciamo pure nella rabbiosa disperazione, per come la disgraziata gestione di Ghirardi e Leonardi aveva portato al fallimento della società. Sembrava un colpo di spugna su una lunga storia di grande calcio al Tardini, dalla memorabile promozione conquistata da Nevio Scala nel 1990 in poi (per gli smemorati: una Coppa delle Coppe, due Coppe Uefa, una Supercoppa Europea e una Italiana e tre Coppe Italia in dieci anni, nientemeno). I risibili piani di salvataggio presentati da improbabili personaggi quali Taci e Manenti avevano reso tragicamente comica la situazione. Il verdetto (ripartire dalla serie D) era senza appello. Fu allora che cominciò l’avventura di Nuovo Inizio: il 29 giugno 2015 con la costituzione della società e il 27 luglio con l’affiliazione alla Federcalcio. Sembrò da subito una bella storia: per come sette imprenditori della città, conosciuti e stimati da tutti, avevano deciso di mettersi insieme per il bene della squadra. Nessuno di loro – Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Marco Ferrari, Angelo Gandolfi, Giacomo Malmesi, Paolo Pizzarotti – avrebbe mai pensato di imbarcarsi da solo in un’impresa oggettivamente complicata, rischiosa e (anche economicamente) impegnativa. Furono la entusiastica cocciutaggine e la passione contagiosa di Marco Ferrari, imprenditore di successo nel campo della comunicazione, con tante scommesse professionali vinte nella brillante carriera, a convincere uno dopo l’altro gli imprenditori ai quali aveva illustrato la sua idea. Insieme avrebbero potuto farcela, ne era certo. La cosa più bella (possiamo dire romantica? Sì, ci sta tutto) è proprio questa. Sette imprenditori (diventati presto otto, con l’ingresso di Pietro Pizzarotti) innamorati della città e della squadra, ognuno con i propri ricordi, più o meno lontani, di tante domeniche al Tardini, avevano deciso di “scendere in campo” e di mettere a disposizione la propria esperienza e il proprio impegno per dare un futuro alla squadra, alla società, alla mitica maglia crociata, per non fare scomparire il Parma dal mondo del calcio.
Quello che sono poi stati capaci di costruire e le vittorie a ripetizione sul campo sono il formidabile e meritato premio per come hanno saputo destreggiarsi nel mare tempestoso del pallone. E anche la prova di come Parma sappia fare quadrato, quando la situazione è buia e difficile, e ottenere grandi risultati. In questo caso, molto oltre ogni speranza dei soci e dei tifosi. C’è di più: parallelamente alla nascita di Nuovo Inizio, viene costituita Parma partecipazioni calcistiche, la società veicolo per la gestione dell’azionariato diffuso alla quale aderiscono con entusiasmo centinaia di imprenditori, appassionati, tifosi. L’intesa è da subito proficua. A ulteriore conferma di come la favola della rinascita e del ritorno in serie A sia stata una vittoria di tutta la città.
Il libro ripercorre cinque anni entusiasmanti, dalla nascita di Nuovo Inizio sino alla cessione in Serie A del Parma Calcio al nuovo proprietario, il magnate americano Kyle J. Krause. Fedeli alla promessa iniziale e agli obiettivi del “Progetto Fenice”: fare ripartire il Parma calcio, riportarlo dove merita di stare, rendere la società sana e appetibile e infine trovare un nuovo proprietario, affidabile e appassionato. Rileggere tutto quello che è successo in quei cinque anni è davvero impressionante. Le tre promozioni (Parma primo in serie D nel torneo 2015-’16, secondo in Lega Pro nel 2016-’17, secondo in serie B nel 2017-’18) e le due salvezze in serie A (14° nel 2018-’19 e 9° nel 2019-’20) rappresentano un risultato straordinario, né più né meno. Ma anche i numeri dei risultati ottenuti fuori dal campo sono tali da togliersi il cappello (e, per tutti i parmigiani, da promettere gratitudine eterna): la ripartenza del settore giovanile, che era stato smantellato con il fallimento, il lancio del Parma Women, l’acquisto dei trofei storici e l’allestimento del Museo “Ernesto Ceresini”, il restyling del Tardini per adeguarlo alle norme della Uefa, l’acquisto del centro sportivo di Collecchio, le tantissime iniziative promosse per i tifosi e la comunità.
Questi sono i ricordi belli, entusiasmanti, che i tifosi portano nel cuore. Ma ci sono anche le difficoltà: tante, spesso apparentemente insormontabili, e invece puntualmente superate. Anche quelle, rivivendole a distanza di anni, fanno impressione: l’esonero di Apolloni e dello staff tecnico e le dimissioni polemiche di Scala, i momenti di tensione con la tifoseria, l’inchiesta (poi smontata punto per punto) per un presunto coinvolgimento in un caso di calcio scommesse, quella (a sua volta smontata, ma quanti brividi…) per i messaggini di Ceravolo e Calaiò alla vigilia della partita alla Spezia che ha regalato il ritorno in serie A, la trattativa con Jiang Lizhang, con il club ceduto e poi ripreso per la “latitanza” del socio cinese, il Covid che si abbatte anche sul calcio.
Il bello del libro è che questi anni straordinari sono raccontati da Nicolò Fabris con i numeri e con i risultati, ma soprattutto con il cuore. Il cuore dei protagonisti, che emerge dalle loro testimonianze: i sogni, le paure, la soddisfazione, l’esultanza raccontati in presa diretta, riaprendo il cassetto dei ricordi e ripercorrendo emozione dopo emozione tutto quel pezzo di strada. Un cammino esaltante, che è bello rivivere, dieci anni dopo che è cominciato. Con un grande «grazie» che la città deve ai soci di Nuovo Inizio, i veri eroi di questa favola meravigliosa.
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