Non è grave e non è ricoverata in ospedale, resta nell'affollato Covid hotel dell'isola
C'è un'altra ragazza positiva al Covid nella comitiva di 11 ex studenti del Melloni, tutti fra i 18 e i 19 anni, bloccati a Corfù in quarantena. Il gruppo, partito domenica 4 luglio, sarebbe dovuto tornare a Parma domenica scorsa, ma il tampone, necessario per prendere il volo ed eseguito il giorno stesso del previsto rientro, ha rivelato che una di loro era positiva.
È iniziata così, intorno alle 10 di domenica, un'odissea durata, per la ragazza febbricitante, fino alle 17 circa quando i ragazzi della comitiva - lasciati per ore sole sotto il sole, senza sapere del loro destino - hanno deciso di chiamare un'ambulanza che la portasse in ospedale.
«Un comportamento davvero inetto da parte delle autorità greche e dei responsabili del laboratorio dove i ragazzi hanno eseguito il tampone - dice la mamma della prima ragazza che ha contratto il virus - Mia figlia non stava bene e solo un barista gentile si è preoccupato per tutti quei ragazzi, lasciati per strada con le valigie, portando loro bottigliette d'acqua».
Ora la ragazza sta meglio e la febbre è scomparsa, dice la madre che l'ha sentita anche ieri: al momento è in isolamento, con gli altri 11 giovani, al Bintzan Inn, struttura dell'isola trasformata in Covid Hotel, dove tutto il gruppo è arrivato domenica alle 20,30, dopo l'intervento del consolato italiano e del servizio sanitario greco.
Ma proprio mentre la comitiva stava tirando un sospiro di sollievo e si preparava a trascorrere con pazienza la quarantena, l'altra «tegola»: un'altra ragazza martedì ha accusato i sintomi della febbre, è stata subito «tamponata» e ha scoperto di aver a sua volta contratto il virus. Le sue condizioni non sono gravi, ed è monitorata in hotel, dove si sono già fatti vivi dal consolato italiano. Forte è ora il timore, dei ragazzi e dei loro genitori a Parma, che qualcun altro della comitiva sia stato infettato.
«Dobbiamo solo attendere, con calma e pazienza. Per fortuna il consolato si è attivato e abbiamo un filo diretto» dice la mamma di un'altra giovane. La vicenda dei ragazzi parmigiani è emblematica di una situazione pandemica che, nonostante le aperture ai viaggi, resta delicata. «Mia figlia mi ha spiegato che l'hotel si sta rapidamente riempiendo di giovani europei venuti in vacanza nell'isola e che si sono contagiati o sono in quarantena», dice la donna.
r.c.
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