Una nuova vita per due: Ca’ d’Alfieri nasce dal sogno di Luisa e Maurizio, un amore scoccato in Thailandia vent’anni fa e cresciuto abbracciando la comune passione per la natura.
Lasciati i rispettivi impegni professionali, infermiera a Treviso lei, informatico a Brescia lui, hanno a lungo cercato un luogo dove far prosperare un’oasi di agricoltura biologica e accoglienza turistica. Dopo Umbria e Toscana, l’incontro con la Val Ceno mise a segno un altro dardo.
«E’ una terra bellissima, ancora in parte da scoprire» raccontano. In un casolare dell’Ottocento, in Val Noveglia, vicino a Bardi, ha avuto così origine Ca’ d’Alfieri, dove la felicità ha due ingredienti: genuinità e coraggio. «Con il restauro conservativo - spiegano Luisa Sgarbossa e Maurizio Bovi - siamo riusciti a mantenere le caratteristiche peculiari dell’edificio, che oggi è un agriturismo nel verde, circondato da coltivazioni bio i cui prodotti vengono elaborati con inventiva nel nostro laboratorio: composte di frutta e verdura, salse e creme piccanti, verdure sott’olio, polpa di pomodoro, ketchup, salse per carni, che noi cuciniamo al barbecue tradizionale, a cottura lentissima. Tutti i prodotti di montagna diventano qualitativamente migliori, complice l’escursione termica tra giorno e notte. Le cipolle, ad esempio, sono dolcissime».
Trenta varietà d’ortaggi colorano Ca’ d’Alfieri come un affresco. Luisa le presenta in composizioni artistiche che ne esaltano gli abbinamenti. Alla passione per il peperoncino, nella sua infinita gamma, come jolokia, trinidad scorpion, Carolina Reaper, si è affiancata ora quella dell’aglione, un prodotto tipico della Val di Chiana con la caratteristica di non contenere l’allicina, responsabile del retrogusto persistente tipico dell’ortaggio. Il cosiddetto «aglio del bacio» promette un’importante novità per il nostro territorio.
«Si è costituita nei giorni scorsi - spiegano - l’Associazione Aglione Val Taro & Val Ceno, con l’obiettivo di far diventare questo un prodotto tipico delle nostre zone». Coltivare in montagna è un’impresa eroica, in particolare per chi era avvezzo alla vita cittadina. «Abbiamo imparato - il loro sguardo sul passato - progressivamente, prima documentandoci e poi chiedendo anche consigli agli altri agricoltori. Man mano che si procedeva ci accorgevamo che le cose andavano sempre meglio. Data la zona collinare, abbiamo deciso di proteggere i nostri prodotti con le serre, impiegando un sistema con tunnel di plastica aperti che permette di avere una migliore ventilazione».
La cura che a Ca’ d’Alfieri (che è seguita da Unione Agricoltori Parma) si riserva ai dettagli, come nelle agri suite, coccola anche il bosco del podere, che Luisa e Maurizio stanno trasformando in un mondo incantato. In chiusura, la fatidica domanda: rifareste questa scelta? «Sicuramente. E’ un lavoro faticoso ma dà immensa soddisfazione».
La Scheda
Nome: Luisa Sgarbossa
Età: 56
Segno zodiacale: Leone
Studi: Maturità classica e diploma di infermiera
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Nome: Maurizio Bovi.
Età: 63.
Segno zodiacale: Sagittario.
Studi: Perito agrario
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Hobby: Viaggi, barca a vela e sport acquatici
Sogno nel cassetto: Vivere e lavorare nella natura
Azienda: Azienda agricola Ca' d'Alfieri, località Predario 29, Bardi
Attività: Coltivazione e trasformazione ortaggi biologici e agriturismo.
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