Aprire in un periodo di chiusure non è da tutti. Ma «Pepèn» non è tutti, soprattutto a Parma. E così, invece di lasciare, i titolari del piccolo locale di borgo Sant'Ambrogio che è una vera icona dello «street food» alla parmigiana, hanno deciso di raddoppiare. E da domani apriranno, proprio a fianco della storica sede in cui nell'immediato dopoguerra si era insediato il mitico Pepèn Clerici, definito «le roi du panén» dai suoi clienti dopo qualche anno di attività, il Pepèn bar.
Un nuovo luogo di ritrovo che si va a insediare nei locali che per decenni hanno ospitato una caffetteria e che si presenterà con proposte alternative rispetto all'attività storica. Ma fra i parmigiani la curiosità è già alta, perché l'affezione al «marchio di fabbrica» è davvero tanta. Sono ben pochi quelli che possono dire di non aver gustato almeno una volta la mitica carciofa o lo «spaccaballe», il panino che è il vero marchio di fabbrica, assieme alla cortesia e alle battute in dialetto parmigiano del locale «più amato dai parmigiani», come si potrebbe dire parafrasando un noto slogan pubblicitario.
L'epidemia di Covid non ha bloccato la nuova iniziativa, anche se i tempi si sono allungati rispetto alle previsioni iniziali. Ma da domani, con ogni probabilità, il centro avrà un nuovo punto di ritrovo, dove invece che panini e carciofe ci saranno caffè, cappuccini e aperitivi. Un luogo diverso rispetto alla tradizione, ma si può stare certi che il «marchio Pepèn» non tradirà le attese.
E in quel piccolo borgo intitolato al patrono di Milano sarà sempre più la parmigianità a farla da padrona. Come è sempre stato, visto che sempre in quel borghetto magico, fino a 30 anni fa, c'era anche la sede del mitico ristorante Sant'Ambrogio. E in un epoca dove la moda è quella dei lounge bar e dei drink cafè il Pepèn bar promette di portare una ventata di novità semplicemente guardando alla tradizione. g.l.z.
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