CHICHIBÌO
E’ stata presentata al Piccolo Teatro Strehler di Milano la Guida alle «Osterie d’Italia 2020», a cura di Marco Bolasco e Eugenio Signoroni (Slow Food Editore, euro 22). Compie trent’anni questo che si definisce «sussidiario del mangiarbere all’italiana» e che assegna la Chiocciola, segno dell’eccellenza per quei locali che mettono al primo posto la scelta delle materie prime, sono accoglienti, hanno un buon rapporto tra prezzo e qualità, tramandano e innovano piatti della tradizione e del territorio.
Sono 1656 i locali segnalati e 268 hanno ottenuto la Chiocciola; a 399 è stata assegnata la bottiglia che premia una proposta di vini ricca, attenta al territorio e con prezzi onesti. Sono tre le Chiocciole nella nostra provincia: «Campanini» a Madonna dei Prati di Busseto, coi suoi salumi, la torta fritta e l’insalata russa; ma anche anolini e bolliti in stagione; «Locanda Mariella» di Fragnolo di Calestano con accoglienza amichevole, la sempre sorprendente proposta di vini, una cucina moderna e raffinata che non dimentica la «lezione» di Virginio; ai «Due Platani» di Coloreto a Parma con una selezione di salumi di molto rilievo, i deliziosi tortelli di zucca fatti al momento, il gelato galeotto, i vini -spesso non in carta- di un oste impagabile.
Nei dintorni, hanno la chiocciola due locali che i lettori della «Gazzetta» conoscono: l’«Antica trattoria Cattivelli» a Monticelli d’Ongina (PC) per l’anguilla in vari modi e l’«Ostreria» dei tre fratelli Pavesi a Podenzano (PC) con la bomba di riso al piccione.
La guida quest’anno si presenta con un formato più piccolo e compatto e segnala con un’apposita icona i posti vicino a un’uscita dell’autostrada o alle stazioni.
Dopo il saluto del Sindaco di Milano, Beppe Sala, Carlin Petrini, fondatore e anima di Slow Food, ha ricordato come questi locali si muovano sotto la costellazione della tradizione e del conforto a tavola, rinvigorite dalla riscoperta di prodotti antichi e dimenticati, di ricette smarrite, di un rinnovato rapporto col territorio.
Se in questi trent’anni, la Guida ha contribuito a salvaguardare e a dare visibilità alle osterie, ora il compito che le si presenta è quello di difenderci dal proliferare delle «finte osterie», ricordando come esse sono luoghi dell’emozione, della scoperta del cibo e non di una impossibile nostalgia, indicano spazi di qualità appassionata e non di una sbrigativa cucina alla buona.
E’ intervenuto anche Michele Serra che dopo avere letto una lettera di Gianni Brera che parlava, come solo lui sapeva fare, delle osterie del suo ricordo, ha incoraggiato gli osti avanti per costruire così le tappe di un nuovo, possibile, nostro futuro ricordo.
Giancarlo Tavani, patron dei «Due platani» è felicissimo della Chiocciola confermata e pieno di riconoscenza per questa Guida che «aiuta e ha sempre aiutato i ristoranti piccoli e che da trent’anni ci dà la forza e l’entusiasmo per andare avanti seriamente, con passione e coerenza. Per noi è un punto di riferimento, di stimolo e di conforto: questa chiocciola è la nostra stella».
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