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50 km percorsi sotto un caldo asfissiante

Nel deserto di Dubai, l'impresa degli ultramaratoneti Bucci e Perotti

Nel deserto di Dubai, l'impresa degli ultramaratoneti Bucci e Perotti

di Vittorio Rotolo

14 Febbraio 2022, 15:40

A Dubai sabato è stata la giornata in assoluto più calda della stagione, con punte superiori ai 45° nelle ore centrali del giorno. Non proprio le condizioni ideali per correre nel deserto.
I parmigiani Paolo Bucci e Walter Perotti, quest’ultimo chiamato alla sua prima esperienza sulla sabbia, non si sono affatto scoraggiati, affrontando con serenità e concentrazione i 50 chilometri previsti da questa ultramaratona disputata nel deserto degli Emirati Arabi: una prova dal coefficiente di difficoltà elevato, in ragione di un percorso caratterizzato da due insidiose. Bucci e Perotti, tesserati rispettivamente con la Polisportiva Torrile e il Ballotta Camp, sono riusciti nell’impresa, concludendo la gara entro il limite massimo che era stato fissato in 10 ore. Bucci ha percorso il tracciato in 8h26’, Perotti in 9h20’.


«Il deserto non fa sconti a nessuno» aveva detto alla vigilia Bucci, che tornava sulla sabbia a distanza di due anni dalla sua ultima esperienza. «È un concetto che ribadisco ancor più convintamente oggi: di gare sulla sabbia - racconta l'ultramaratoneta -ne ho fatte diverse nella mia vita, anche più lunghe. Ma per essere una frazione, questa è stata senza dubbio una delle più dure. Era un continuo su e giù tra le dune, con il caldo asfissiante che non ti faceva respirare. Vedere un punto ristoro, ti risollevava nel morale». La maratona nel deserto di Dubai ha messo a dura prova la resistenza fisica degli atleti. «Nel complesso ,sto bene, anche se ho le gambe ustionate: l’importante – conclude Bucci – è essere riusciti a portare a termine la gara. Sono contento soprattutto per Walter: pur essendo all’esordio sulla sabbia, è stato autore di una prova gagliarda».


Perotti è esausto. Ma al settimo cielo, «perché ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza incredibile, che mi porterò dentro per sempre» osserva. «All’arrivo sono scoppiato in lacrime: non ci credevo di essere arrivato fino in fondo. C’era chi andava più forte, mentre tanti altri sono andati in difficoltà finendo oltre il tempo massimo. In certi momenti della giornata - spiega Perotti - mi sono ritrovato da solo, in mezzo al deserto: in quei frangenti un po' di preoccupazione subentra. Ho cercato di centellinare al meglio le energie, fisiche e mentali: mi ha aiutato molto pensare a tutte quelle persone che, da Parma e dall’Italia, ci hanno sostenuti in questa impresa: familiari, amici, gli sponsor: li ringrazio tutti».


A Dubai, Bucci e Perotti sono stati ricevuti anche dal Console generale Giuseppe Finocchiaro e accolti anche da un altro parmigiano, Franco Calzolari, che ha esultato quando li ha visti arrivare al traguardo. «Franco vive qui ormai da una quindicina di anni - racconta Perotti -: in questi giorni ci ha dato una grandissima mano dal punto di vista logistico. Con lui, ci siamo sentiti davvero a casa».
 

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