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Lavagetto: «Mi candido per rilanciare Parma»

Lavagetto: «Mi candido per rilanciare Parma»

di Gian Luca Zurlini

09 Marzo 2022, 06:33

Ci sarà anche Giampaolo Lavagetto in campo in prima persona per la corsa a sindaco alle prossime elezioni comunali. La decisione, che era nell'aria, è stata ufficializzata ieri dallo stesso Lavagetto alla “Gazzetta”. Medico, un passato politico nelle file di Forza Italia, Lavagetto è stato assessore ai Servizi educativi della seconda giunta Ubaldi ed è stato secondo come preferenze per il consiglio comunale alle spalle dell'ex sindaco nel 2007 nella lista “Per Parma con Ubaldi”.
Da qualche anno è impegnato nei comitati sorti in città e adesso ha deciso di tornare all'impegno attivo in politica come candidato civico appoggiato dal movimento «Per Parma 2032».


Per quale motivo ha deciso di candidarsi in prima persona?
«Da oltre tre anni, insieme ai comitati, abbiamo raccolto preoccupazioni e disagi dei commercianti e dei residenti e proposto soluzioni all'amministrazione comunale per risolvere i problemi che sono state sistematicamente rigettate. Da qui nasce la mia idea. Conosco la città e la macchina amministrativa, ultimamente molto ingolfata, e le aspettative dei cittadini. Per questo mi propongo ai parmigiani e, se mi daranno fiducia, lavorerò al loro servizio libero da vincoli ideologici e di partito sapendo dove mettere le mani da subito».
Quali sono i punti principali del suo programma?
Il progetto si chiama Parma 2032 perché, oltre a risolvere i problemi attuali, ha già chiare le idee sul futuro della città. La priorità sarà quella di riorganizzare i servizi destinati ai nuovi giovani che vogliono avere una famiglia e dei figli. Ma più in generale ci sarà la volontà di coinvolgere tutto il sistema-Parma, dal terzo settore ai privati, nell'erogazione dei servizi alle persone, con un occhio di riguardo alle nuove povertà, che sono in crescita. Negli ultimi anni il Comune ha agito più escludendo che coinvolgendo e io voglio invertire questa tendenza. Altra priorità sarà quella della sicurezza, dove non basta aumentare il numero delle forze dell'ordine, ma serve una politica per una città pulita, attenta al decoro urbano e con attenzione particolare al rilancio delle attività commerciali e artigianali in centro storico. Vorrei che i parmigiani tornassero a essere orgogliosi di Parma e che non venisse più dipinta come il Bronx d'Italia come è avvenuto di recente sulle reti Mediaset».


Lei è medico. Sul fronte della sanità cosa si propone di fare?

«Sottolineo che il sindaco è il presidente della conferenza sanitaria territoriale ed è la massima autorità sanitaria del territorio. Quindi può chiedere conto alle dirigenze sanitarie delle loro scelte e stimolarle per migliorare i punti critici. Tutto questo è mancato negli ultimi anni. E il primo obiettivo sarà quello di spingere sull'unificazione delle aziende sanitarie».


Si aspetta che i partiti la appoggino?
«Ho grande rispetto per le forze politiche cittadine ma dico loro che a meno di tre mesi dal voto mi sembrano ancora impreparate nel proporre soluzioni efficaci e persone con esperienza e capacità per risolvere i problemi. Per quanto mi riguarda, sono sceso in campo con l'obiettivo non di far perdere l'avversario politico, ma di far vincere la città. Sono aperto al dialogo e al confronto, ma lasciando da parte ideologie e logiche di schieramento che a Parma oggi non servono».

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