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ECONOMIA

Nuova metro a Milano, 7 nuove stazioni su 21 sono «made in Parma»

Lo studio Policreo ha collaborato con Webuild

Nuova metro a Milano, 7 nuove stazioni su 21  sono «made in Parma»

di Andrea Violi

26 Novembre 2022, 12:16

Apre una metropolitana all'avanguardia, con treni elettrici senza conducente, banchine protette e porte speciali per poter salire. I materiali sono ecosostenibili, la scelta dei colori è legata a studi sulla psicologia, per rendere il più accogliente possibile gli spazi e i percorsi. È la M4 di Milano, che sarà inaugurata oggi con l'apertura di 6 delle 21 stazioni totali. La linea è costruita da Webuild e 7 stazioni sono «made in Parma»: la progettazione è dello studio parmigiano Policreo. «Un progetto di questo tipo è un piccolo orgoglio che vogliamo condividere con la nostra città», dice l'architetto Sergio Beccarelli, tra i fondatori di Policreo, che spiega i dettagli con Stefano Alfieri, ingegnere di Policreo, e Paolo Corchia, ingegnere, direttore tecnico della società.
Policreo ha seguito la progettazione definitiva ed esecutiva architettonica delle stazioni San Babila, Tricolore, Susa, Argonne, Stazione Forlanini, Repetti e Linate Aeroporto. «In questo primo tratto si configurano le stazioni più iconiche, come Linate e Repetti, che non sono solo strutture ipogee ma hanno elementi anche fuori terra, qualificando con la loro presenza la loro area», commenta Beccarelli.
La gara risale al 2008; Policreo è stata scelta da Impregilo e Astaldi, ora Webuild, soggetto esecutore dell'intervento. Il progetto definitivo è del 2012, l'esecutivo è del 2013. Dopo diversi anni di progettazione, i primi cantieri sono stati aperti a luglio 2013 a Linate.


Corchia sottolinea la peculiarità del treno della M4: è driverless, «a movimentazione automatica: non c'è l'operatore a bordo ma viaggia in modo autonomo. Nelle stazioni, le banchine sono chiuse da porte: c'è un “confinamento” fisico fra le vie di corsa e le banchine. A Linate chi deve arrivare, ha un percorso tutto sotto terra che collega la Metro 4 all'aeroporto, senza dover necessariamente uscire all'aperto. Sarà una delle linee che connettono più rapidamente il centro di una grande città con l'aeroporto. È uno dei rari casi in cui c'è questa prossimità e la stiamo coprendo con una linea metropolitana».
I professionisti di Policreo sottolineano che a Linate si concretizza una piena intermodalità. Chi esce dalla metropolitana può raggiungere anche il kiss&ride, gli autobus e i parcheggi: «È un nodo intermodale unico nel suo genere. Tutti questi aspetti li abbiamo concepiti, tradotti in progetti e realizzati, attraverso anche una serie di attenzioni legate alle condizioni igienico-sanitarie degli ambienti, le facilità manutentive, la sicurezza. Le persone attendono il treno in un ambiente protetto: non si sentono odori, non c'è rumore e non c'è polvere. Quando sopraggiunge il treno, le porte di banchina si aprono per la salita. Sono spazi veramente molto ampi e noi abbiamo cercato di rendere questi percorsi sicuri e, anche dal punto di vista psicologico, in grado di accogliere le persone e orientarle correttamente, con un utilizzo molto discreto della segnaletica».

Segnali cioè che consentono di interagire in modo intuitivo, dando un'informazione precisa al momento giusto.
Scegliendo i colori degli ambienti e la segnaletica sono stati tenuti in considerazione criteri di psicologia ambientale. «Siamo una società multidisciplinare e per cultura abbiamo un approccio ai problemi che cerca di portare all'interno del gruppo di progettazione discipline che non sempre sono associate alla progettazione architettonica o ingegneristica - aggiunge Beccarelli -. Ad esempio, l'Ospedale dei Bambini è stato progettato con il supporto di psicologi ambientali e di psicologi dell'età evolutiva». A Milano l'analisi psicologica ha portato a scegliere pareti a contrasto nelle stazioni, mentre la parte che accoglie le persone ha colori chiari, rassicuranti. Innovazioni di questo tipo contribuiscono tra l'altro a migliorare la manualistica tecnica, fornendo elementi in più nati da un approccio di ampio respiro.


Ma la psicologia non è tutto: fondamentale, oggi, è la sostenibilità. «Questi progetti sono stati quasi sartoriali: li abbiamo calati all'interno di questi siti - nota Beccarelli -. La luce naturale è stata colta attraverso lucernari e abbiamo lavorato con materiali ceramici, non pericolosi e non inquinanti. Sono tutti ecosostenibili, di origine naturale (pavimentazioni, rivestimenti e strutture nascono con questo criterio) e tutta la parte energetica confida, almeno sul primo tratto che abbiamo progettato noi, di un contributo importante legato all'illuminazione naturale». La sostenibilità qui è «multiscalare»: ambientale ma anche sociale, economica e culturale, perché si incide sul comportamento delle persone.


In questi anni di lavoro, la situazione più articolata da affrontare è stata la stazione di Linate, perché - spiegano da Policreo - è molto grande e l'aeroporto non ha mai interrotto l'attività. Sul piano della complessità costruttiva è stata difficile anche San Babila (in apertura nel 2023), dove il livello di sottoservizi è complesso. Ma i progettisti sono soddisfatti e orgogliosi dei risultati. E del fatto che un po' di Parma resterà sempre nel cuore di Milano.
Andrea Violi

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