San Francesco del Prato
Sul sagrato della chiesa di San Francesco del Prato, accoglie i passanti una installazione dalla grande forza espressiva, costruita con scatole di cartone. Rappresenta la Natività, così come l’ha interpretata Umberto Squarcia Jr artista che vive e lavora a New York. Il titolo dell’opera «Broadway Jesus» (Gesù bambino senzatetto) rimanda ad una prima versione che nel dicembre del 2021 era stata installata sulla Broadway, a Manhattan.
Dopo la celebrazione della Santa Messa, ha avuto luogo la tradizionale benedizione del Gesù Bambino dei presepi domestici. In tanti hanno partecipato con la loro statuetta, destinata a tornare nel presepe di casa, a questo gesto semplice che idealmente e spiritualmente si ricollega all’origine del presepe, a Gubbio, ad opera di San Francesco d’Assisi, come ha ricordato il padre superiore del convento francescano, Francesco Ravaioli, circondato dagli altri francescani, introducendo accanto all’artista i significati dell’installazione che resterà sul sagrato fino al 6 gennaio. «Un modo per condividere il momento natalizio nella sua essenza più profonda. La nascita di un essere umano ha dignità universale, è un bene infinitamente più grande di ogni effimero e materiale regalo» ha detto.
Umberto Squarcia Jr ha illustrato le ragioni dell’opera e la sua collocazione, le cui basi sono testimonianza di una profonda spiritualità «Un modo - ha sottolineato l'autore - per far riflettere sul duplice aspetto di queste feste natalizie». Diritti umani e tutela della natura sono, infatti, le tematiche centrali di una ricerca espressiva che l’artista sta portando avanti da tempo. Costruita con scatole di cartone, che ben rappresentano le case dei senzatetto «l’installazione – ha proseguito- evoca il bisogno e il dovere di pensare all’essenza profonda della esistenza umana e al suo destino, senza distinzioni di valore, senza arroganza verso le diverse etnie, senza indifferenza verso gli emarginati, senza pregiudizi». Nulla c’è di decorativo, e ornamentale, di aggiunto, non ci sono materiali pregiati. E’ un gruppo scultoreo privo delle caratteristiche più tradizionali.
Le tre persone del Broadway Jesus poggiano direttamente a terra, pur delineando una fusione ideale tra l’uomo e lo spazio che lo accoglie; i volumi dei loro corpi sono svuotati; non c’è il peso della materia, c’è solo un sottile involucro che li avvolge, li definisce; la forma è ridotta a linee geometriche. La materia, il cartone, è povera, effimera, scartata, vulnerabile, usata, incolore. In contrasto con le luci di Broadway, in contrasto con la frenesia e i ritmi della caccia ai beni materiali di questi giorni esasperata, il Gesù bambino senzatetto, invita a fermarsi e a riflettere sulla vita stessa.
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