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Il botéghi äd Pärma äd 'na volta: quando i negozi erano un'istituzione - Foto

di Lorenzo Sartorio

12 Gennaio 2023, 09:39

Fateci caso. Se si transita in una strada, specie del centro, e si osservano le vetrine, dopo poco tempo, se si ripercorre sempre quella strada, ci si accorge che un negozio che fino a quindici giorni prima vendeva abbigliamento, ha cambiato radicalmente look e fa bella mostra in vetrina, magari, di cellulari. E tutto nel giro di brevissimo tempo. Una volta i negozi erano vere e proprie istituzioni. In quel posto nascevano e in quel posto rimanevano per anni. Alcuni, addirittura, per secoli. Ora è tutto cambiato ed è prevalsa una certa mobilità anche nell’apertura e nella chiusura degli esercizi commerciali. Saranno le nuove regole del mercato ? Chi lo sa? Ora i negozietti, che resistono all’ondata che sembra inarrestabile della grande distribuzione, vengono definiti in modo molto tenero, quasi romantico, «negozi di prossimità», «negozi di vicinato». Quelli, che tempo addietro, senza tante strane e ricercate terminologie, «in pramzàn, j' éron il botéghi 'drè ca'». Sono quei negozietti , ormai davvero pochi, che, durante il lockdown, ci hanno consentito di fare la spesa evitando la ressa dei grandi centri commerciali. Ormai questi esercizi, di qualsiasi genere merceologico appartengano, stanno sparendo. Erano negozi del cuore dove la gente, che una volta non arrivava alla fine del mese, faceva «segnare», dove ci si conosceva tutti, si sapeva tutto di tutti, si faceva anche qualche pettegolezzo. Erano negozi, specie quelli di alimentari, aperti anche alla domenica mattina e dove, sempre nei festivi, a certi clienti, veniva portata la spesa a domicilio. Erano negozi dove si respirava, appena entrati, un’ atmosfera calda ed ospitale e le prime parole che il negoziante rivolgeva al cliente, erano: «buongiorno» o «buonasera» . Sarà poca cosa, diranno certuni, però, per tanti, ciò equivale ancora a buona educazione. E, coi tempi che corrono, non è cosa da poco. Azionando nuovamente la macchina del tempo facciamo un salto indietro negli anni entrando, con la memoria, in alcuni negozi che hanno fatto la storia della città e, sui banchi dei quali, c’era merce di tutti i tipi ma, soprattutto, tanta umanità.

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