GUARDIA DI FINANZA
La sede dell'Aipo
Sono cinque le persone indagate dalla Procura di Parma nell’ambito di una inchiesta che coinvolge i vertici di Aipo, per le ipotesi di reato di corruzione e peculato. L’accusa di corruzione riguarda il direttore dell’Aipo, Meuccio Berselli, un altro dirigente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, il rappresentante legale di un'azienda edile di Parma e due suoi dipendenti. L'ipotesi di peculato riguarda invece il solo Berselli ed è legata al presunto utilizzo da parte sua, a fini personali, di una vettura dell’Autorità di bacino, del quale era segretario, prima di diventare direttore dell’Aipo.
La Regione ER (e altre tre che fanno parte del Comitato di indirizzo di Aipo) chiede le dimissioni di Berselli
"A seguito - si legge in un comunicato della Regione ER - delle notizie di stampa relative alle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Parma e dalla Procura della Repubblica di Parma, questo pomeriggio si è riunito urgentemente il Comitato di Indirizzo di AIPo - formato dagli Assessori delle quattro Regioni costitutive (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto). All'unanimità gli assessori hanno condiviso la decisione di chiedere le dimissioni del Direttore Meuccio Berselli da cui si attende riscontro nelle prossime ore. Il Comitato di indirizzo di Aipo, a tutela dell’Agenzia e delle istituzioni che rappresenta, si riserva di assumere ogni altra decisione in relazione all’evolversi dell’indagine".
Berselli: "Massima collaborazione"
«E' una indagine preliminare e noi siamo assolutamente i più collaborativi possibile, com'è giusto che sia, con la Procura e con la magistratura. Noi abbiamo fornito alla Guardia di finanza tutta la documentazione che è stata richiesta, sia per l’utilizzo delle autovetture sia per gli affidamenti». Lo ha detto il direttore di Aipo, Meuccio Berselli, intervistato telefonicamente dal Tgr Emilia-Romagna.
Indagine delle Fiamme gialle: le accuse
Perquisizioni e sequestri della Guardia di Finanza e della Procura di Parma all’Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po con l’ipotesi di corruzione e peculato. Sotto osservazione c'è, in particolare, l’incontro fra il direttore dell’Aipo, Meuccio Berselli e un imprenditore edile durante il quale ci sarebbe stato lo scambio di una busta, immediatamente controllata dai finanzieri, con dentro tremila euro in contanti. Un altro scambio di buste sarebbe stato osservato, sempre dalle stesse Fiamme Gialle, tra lo stesso imprenditore e un altro dirigente di Aipo.
Nella giornata di mercoledì i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Parma nell’ambito di un procedimento penale in fase di indagini preliminari.
Le perquisizioni sono state eseguite nei confronti del Direttore di Aipo, di un dirigente della medesima Agenzia e nei confronti del rappresentante legale e di due impiegate di un’impresa di lavori edili di Parma, affidataria di opere da parte della citata Aipo.
Uso indebito di un'auto e una busta con 3000 euro
Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa delle Fiamme Gialle di Parma concernente il possibile uso indebito di un’auto di proprietà dell’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po da parte dell’allora Segretario Generale dell’Ente, poi nominato nel luglio 2022 direttore di Aipo.
Durante l’attività investigativa è stato osservato un incontro tra il Direttore di Aipo e un imprenditore, al termine del quale il primo riceveva una busta. L’immediato controllo dei finanzieri aveva consentito di verificare il contenuto della busta consegnata, consistente in denaro contante pari a tremila euro.
Ipotesi di corruzione
Ulteriori attività di osservazione e pedinamento svolte dai finanzieri hanno permesso di monitorare un altro incontro tra l’imprenditore e una sua dipendente con un diverso Dirigente Aipo, prima del quale era stato monitorato uno scambio di buste avvenuto nel piazzale antistante la sede dell’impresa con la partecipazione dell’altra dipendente indagata.
Il quadro investigativo sopra descritto ha portato dunque -allo stato degli accertamenti e fatto salvo ogni ulteriore sviluppo- ad ipotizzare che ci si trovi al cospetto di episodi di corruzione. Le perquisizioni sono state condotte a Parma, Reggio Emilia e Cremona, negli uffici di Aipo e dell’impresa edile, nonché nelle abitazioni dei principali indagati, al fine di reperire documentazione o altre utilità riconducibili ad accordi illeciti relativi agli appalti monitorati e all’utilizzo improprio dell’autovettura.
Sequestrati 23mila euro a un altro dirigente Aipo
Inoltre, all’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po è stata acquisita la documentazione d’interesse investigativo sull’impiego dell’autovettura da parte dell’allora Segretario Generale.
All’esito delle perquisizioni, nell’abitazione del Direttore di Aipo è stato rinvenuto all’interno di un borsone, avvolto in un elastico, denaro contante pari a tremila euro, che è stato sottoposto a sequestro in relazione all’ipotesi di reato di corruzione.
Nell’abitazione di un altro Dirigente Aipo sono state individuate diverse buste contenenti denaro contante per complessivi oltre euro 23.000. Anche tale somma è stata sequestrata dai finanzieri per l’ipotesi di reato di corruzione.
Piccinini (M5S ER): "I dirigenti indagati devono essere sospesi"
“L’indagine della Guardia di Finanza su Aipo è l’ennesima ombra che avvolge l’Agenzia e che adesso rischia di provocare danni molto gravi. Per questo crediamo sia assolutamente doveroso che chi oggi è accusato di reati gravi come quello di corruzione sia sospeso immediatamente da ogni incarico, anche per permettere agli inquirenti di svolgere le proprie indagini nel miglior modo possibile”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo all’indagine per corruzione e peculato che interessa l’Agenzia interregionale del fiume Po.
“Fermo restando la presunzione di innocenza per tutti però ci sembra scontato che la Regione, qualora l’inchiesta si dovesse concludere con dei rinvii a giudizio, si debba costituire parte civile in un eventuale processo” conclude la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle.
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