la polemica
Pietro Vignali (foto d'archivio)
Quando si parla di rifiuti, il dibattito politico si scalda. Succede anche questa volta, a pochi giorni dall'annuncio di sconti per la Tari. «Qualsiasi riduzione delle tariffe è ben accetta, ma gli sconti annunciati nei giorni scorsi sono risibili. Per una famiglia di tre componenti che vive in 100 metri quadri, una riduzione della Tari dello 0,1% si traduce in uno sconto di 25 centesimi in un anno. Insomma, è esagerato parlare anche di cifra simbolica». A intervenire è Pietro Vignali, capogruppo in consiglio comunale della lista Vignali sindaco, a pochi giorni dagli sconti per le utenze domestiche e non domestiche annunciati dall'amministrazione. Per le famiglie, il Comune ha parlato di riduzioni tra lo 0,1 e l'1,3%.
«La cosa curiosa di quel comunicato - spiega Vignali - è che la nota dell'Ufficio stampa sulle riduzioni anticipava la decisione di due organi deliberativi, cioè del consiglio comunale, che si è riunito il giorno successivo, e della giunta, che deve ancora approvare le nuove tariffe. Mi sembra un comportamento abbastanza singolare. Inoltre, il tono del comunicato dava troppa enfasi al provvedimento, facendo parlare ben tre assessori».
Il passaggio contestato dal capogruppo è questo: «Dopo l’approvazione del nuovo Regolamento Tari da parte del consiglio comunale, la giunta comunale, in seduta straordinaria, approverà minori tariffe Tari in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani». Così si leggeva nel comunicato pubblicato 24 ore prima del voto in consiglio sul piano finanziario, mentre la giunta deve ancora riunirsi per deliberare.
«È curioso poi notare che il Comune prima annuncia sconti simbolici sulla Tari e poi, all'improvviso, obbligherà anche i dehor a pagare la tariffa rifiuti». La critica del consigliere comunale non è finita e dalla Tari si allarga a come viene gestita la raccolta differenziata in città, soprattutto in centro storico.
«Il Comune farebbe meglio a rivedere il contratto di servizio con Iren, che fa acqua da tutte le parti, perché la città è una pattumiera e i sacchetti dei rifiuti sono accatastati ovunque, attorno ai pali e a pochi metri dai tavoli dei ristoranti, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questa situazione è indecorosa e non è igienica e a soffrirne non è solo il centro, ma anche la periferia».
Vignali, nel suo intervento, propone alcune soluzioni. «Il Comune dovrebbe aumentare la spesa per lo spazzamento e il lavaggio delle strade, ma non riesce a farlo perché il costo della raccolta è elevato a causa di un sistema che costringe i furgoncini a girare in continuazione per raccogliere sacchetti dalle strade. Questo sistema inoltre non è efficiente. Alla fine, il risultato è che la città è sporca, tutti possono constatarlo».
Stando ai numeri del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, piano approvato venerdì in consiglio, «il Comune ha speso quasi 15 milioni di euro per il trasporto e la raccolta dei rifiuti, mentre 5,4 milioni sono andati allo spazzamento e al lavaggio, troppo poco». E pensare che, come sottolinea Vignali, la cifra calerà nei prossimi anni. «Nel '23, nel '24 e nel '25 la cifra calerà a 5,2 milioni l'anno. Quindi, se si riducono gli importi come si fa a promettere, come invece ha fatto venerdì in consiglio l'assessore Borghi, più lavaggi e più spazzamento delle strade? È impossibile». Quindi cosa fare? «Adottare una raccolta differenziata che funzioni, tutelando il decoro e l'igiene della città». Un obiettivo, secondo Vignali, non ancora raggiunto.
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