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La Casa di Davide, alloggi per famiglie con ragazzi disabili. «Il nostro sogno è sempre più reale»

La Casa di Davide «Il nostro  sogno  è sempre più reale»

di Antonio Bertoncini

07 Maggio 2023, 11:25

È la storia di un sogno realizzato, per esser più precisi di un sogno che cresce a vista d’occhio, una «realtà effettuale» sulla quale pochi avrebbero scommesso: la Casa di Davide (è anche il nome dell’associazione) è in fase di avanzata realizzazione nell’ex canonica e fondo agricolo di proprietà della Curia, adiacente alla chiesa di san Ruffino di Gaione.


Lo si è potuto constatare durante il sopralluogo in corso d’opera al quale sono intervenuti tanti membri della «famiglia allargata» che ha preso a cuore il progetto e che lo sta realizzando nel nome di Davide, grazie alla determinazione della persona a lui più cara, Annamaria Schenardi, che è riuscita a costituire l’associazione e a coinvolgere istituzioni, imprese e persone di buona volontà per dare un futuro e una continuità familiare al suo Davide e ad altri ragazzi in condizione di disabilità motoria, anche quando i genitori non ci saranno più, mettendo insieme famiglie che hanno problemi analoghi, ciascuna a casa sua, ma con una vita di comunità.


Il primo passo, quello più importante, lo hanno fatto la curia e la parrocchia di San Ruffino, che hanno concesso l’immobile in diritto di superficie alla Fondazione guidata dalla stessa Annamaria Schenardi, dal quale sono stati ricavati sei alloggi destinati a famiglie con figli disabili.
Il passo successivo è stata la raccolta di fondi, poco meno di un milione e mezzo di euro necessari per il restauro degli immobili, per dare gambe all’iniziativa, grazie ad una squadra di tecnici, esperti, persone di buona volontà, che hanno lavorato senza sosta per raggiungere il risultato.

La risposta di Parma non è mancata: Fondazione Cariparma ha stanziato 291mila euro, Fondazione Munus ha promosso una raccolta di fondi tuttora aperta, alla quale hanno già aderito imprese e istituti bancari, ma l’impulso determinante è arrivato grazie al Centodieci per cento, che coprirà circa il 60% dei costi: «È un intervento complesso - ha spiegato il tecnico volontario Maurizio Carboni - su un edificio settecentesco, vincolato dalla Soprintendenza».


Così le imprese appaltatrici Rivotti, Cagozzi e Stp costruzioni, coordinate dal Consorzio «Riqualifichiamo l’Italia a Parma», si sono messe al lavoro con l’obiettivo di consegnare l’immobile ristrutturato entro fine anno. Conferma Maurizio Rivotti: «È un intervento a cui teniamo molto per le competenze che abbiamo nel restauro, ma soprattutto per le finalità».


Che i lavori siano in fase avanzata lo hanno potuto constatare i tanti presenti al sopralluogo di ieri: don Riccardo Ugolotti della diocesi, don Raffaele Mazzolini, che celebra a San Ruffino la messa domenicale, Marcella Saccani di Fondazione Cariparma, i rappresentanti di Munus e i volontari dell’associazione. Fra loro Lorena Ferdani, che sovrintende ai lavori, e Stefania Lori (vicepresidente), che ha descritto il progetto: «Qui abiteranno cinque famiglie disponibili a sostenersi l’una con l’altra e soprattutto a socializzare con le famiglie dei ragazzi che verranno a giocare nel nostro parco».

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