Viale Maria Luigia
«E noi gli diciamo di sì». E’ la risposta del trio di Giunta Gianluca Borghi (Ambiente e Mobilità), Beatrice Aimi (Comunità Giovanile) e Chiara Vernizzi (Rigenerazione urbana) agli studenti e alle studentesse del liceo scientifico Ulivi: il parklet con tavolini e sedie che avevano allestito con materiale di riciclo davanti alla loro scuola non dovrà essere smantellato a luglio – come era inizialmente previsto - ma resterà in modo permanente.
Su viale Maria Luigia, il «vialone delle scuole», la partecipazione dal basso ha, insomma, dato i suoi primi frutti e dando pure scacco matto a due stalli con righe blu. «Cosa ci ha convinto? La giornata del 22 aprile, quando tutti gli istituti hanno organizzato assemblea e riempito la strada di attività - risponde a nome anche delle colleghe Borghi -. Vedere questa appendice colorata che ricorda l’impegno dei ragazzi per il futuro, di un futuro che li riguarda e che con le loro mani possono determinare, è stata la motivazione più che sufficiente per consentire loro di mantenere viva quella parte del viale, come la desideravano». L’ordinanza è in via di perfezionamento, poi sarà il canonico e necessario «nero su bianco» a dare legittimità alla decisione del Comune.
E intanto all’Ulivi si festeggia, anche con un po’ di incredulità. Dal 22 aprile il gruppo Change ha visto il suo parklet sempre abitato: «Tanti che passano per il viale si fermano: i ragazzi e le ragazze prima dell’entrata o all’uscita da scuola per chiacchierare, chi approfitta dei tavolini per mangiarsi un panino. Ma ci abbiamo trovato anche persone che leggevano il giornale o nonni coi bambini: significa che è qualcosa che ha un uso che va ben oltre la scuola», riassume il professore di riferimento, Niccolò Vernazza. «Ringraziamo il Comune per aver accolto la nostra richiesta, ne siamo molto felici – dice il rappresentante degli studenti Riccardo Cobianchi -, è anche un segnale etico: togliere la struttura che abbiamo realizzato con le nostre mani, in materiale ecosostenibile e a costo zero per l’Amministrazione, l’avrebbe resa inutilizzabile e ridandola a cosa? A due auto rispetto alle esigenze di 5mila ragazzi e ragazze delle scuole». Su questo non sarebbero stati disposti a cedere, tanto da aver fatto partire nei giorni scorsi una petizione su Change.org che ha raccolto in pochi giorni diverse centinaia di firme.
Ma se il primo punto oggi decade grazie al «sì» del Comune, ne restano altri tre su cui si chiede di dare una valutazione: «Il primo è un parklet per ogni scuola del viale: è una cosa così piccola per la città e così grande per gli studenti, come si è dimostrato in queste settimane. E quanto costerebbe se dovesse realizzare qualcosa di simile il Comune?», dice il rappresentante dell’Ulivi. Gli altri aspetti riguardano la mobilità: in particolare, il traffico, la (in)sicurezza sul viale, l’aria che si respira nelle ore di punta. Nella raccolta firme si chiede che venga replicato all’uscita di scuola il temporaneo divieto di passaggio per i veicoli che è previsto all'orario di entrata. Ma che si valuti anche una chiusura totale quantomeno la mattina. «Abbiamo dimostrato che viale Maria Luigia si presta ad essere utilizzato anche in altri modi. Una collega ci ha chiesto, ad esempio, se a settembre non si potesse fare una giornata a spazio libero per accogliere i nuovi iscritti. E le proposte sono tante», continua il prof. Su questo per ora non si sbilancia, Borghi: «Appena avremo la petizione tra le mani, ragioneremo su tutti i punti, a partire da quello che riguarda l’uscita da scuola. L’arrivo delle idee dei ragazzi lo valutiamo come molto positivo: ci spronano a fare sempre meglio e ad avere coraggio nelle scelte».
Chiara Cacciani
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