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Il caso

Banda dei fallimenti pilotati (tra cui un prosciuttificio nel Parmense), sequestrati alberghi, ville, un locale a Forte dei Marmi, auto e orologi di lusso

Banda dei fallimenti pilotati (tra cui un prosciuttificio nel Parmense), sequestrati alberghi, un locale a Forte dei Marmi, auto e orologi di lusso

Foto d'archivio

25 Luglio 2023, 17:17

Due alberghi, uno ad Arta Terme (Udine) e l’altro sul lago di Vagli nel cuore della Toscana, inoltre ville di pregio fra i colli di Bologna e il Crotonese, un ristorante sul Lungomare di Forte dei Marmi (Lucca), ma anche veicoli di lusso, orologi di marca, liquori e prosciutti. E’ una parte della mole di beni individuati dalla Guardia di Finanza nell’ambito del sequestro da oltre 30 milioni di euro a carico di una organizzazione composta da bancarottieri italiani ritenuti '"seriali", che rilevavano supermercati e negozi di cosmetici per poi depredarli, riciclarne i proventi illeciti e avviarli al fallimento.


Nel corso dell’operazione dello scorso 12 luglio, condotta su delega della Dda di Bologna, le Fiamme Gialle avevano dato esecuzione a 25 misure cautelari personali nei confronti dei componenti di una cosiddetta "banda del buco". Gli indagati, secondo i finanzieri, senza farsi scrupoli delle sorti delle società e delle centinaia di dipendenti, avevano lasciato questi ultimi per mesi senza stipendio per poi licenziarli nell’imminenza dei fallimenti pilotati.

Oltre agli immobili, nella lista dei "pezzi" sequestrati figurano veicoli come una Bentley Continental GT, una Ferrari F308 GTS, un esemplare di Fiat 500 Topolino, una Fiat 600 Abarth e altre vetture come Audi, Mercedes e Range Rover. Ci sono poi un’imbarcazione da 12 metri, diversi orologi di pregio (Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet), pietre preziose, bracciali e anelli.

Secondo l’accusa, lo "sciacallaggio" messo in atto dal gruppo sarebbe confermato dal ritrovamento e dal sequestro di merce che era stata sottratta alle società indotte al default, risultata illecitamente nascosta in alcuni capannoni fra Taranto, Cerignola e Barletta: 14mila bottiglie di liquori vini pregiati e 650 prosciutti di Parma, depredati da uno stabilimento produttivo di Langhirano che era stato gestito dall’organizzazione. Tra le 15 persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare in carcere c'era anche Massimo Vivoli, ex presidente nazionale di Confesercenti e componente del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro, in rappresentanza dell’associazione di categoria.

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