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piazzale picelli

In 300 alla «Pastasciutta antifascista»

In 300 alla «Pastasciutta antifascista»

26 Luglio 2023, 13:34

Ottant’anni fa il re Vittorio Emanuele lll comunicava a Mussolini che il suo incarico di capo del governo era stato revocato. Era la fine del ventennio fascista. Sempre ottant’anni fa a Campegine, un piccolo paese della campagna reggiana, la famiglia Cervi offrì un piatto di pasta agli abitanti del paese per festeggiare la fine del regime. Era il 25 luglio del 1943. Per ricordare questo episodio e rimarcare l’anima antifascista di Parma, l’Istituto Alcide Cervi ha patrocinato la ormai tradizionale «Pastasciutta antifascista».
L’evento si è tenuto in piazzale Picelli nella serata di ieri.

La cena, promossa da Officina popolare, Anpi di Parma e sezioni Laura e Lina di Rifondazione comunista, ha visto la partecipazione di circa 300 persone. «L’importanza di questo evento - ha detto Marco Manzini, volontario di Officina popolare - è legato alla memoria dei fratelli Cervi ma non solo. Siamo qui perché ritrovarsi insieme in maniera spontanea, priva di ideologia, è un modo per sottolineare l’attaccamento alla libertà della nostra città». In rappresentanza della segreteria di Rifondazione era presente Franca Laviosa. «Quello di oggi - ha affermato - è anche un incontro con altri movimenti che si muovono con noi per realizzare un’eredità che ha le sue radici nell’antifascismo». «Il 25 luglio - ha sottolineato Paolo Giandebiaggi, vicepresidente di Anpi Parma, - rappresenta la fine di una politica illiberale, razzista, antidemocratica e totalitaria».
Andrea Grassi

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