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Dalla Regione 90mila euro per la valorizzazione e la tutela dei dialetti: tra i progetti finanziati ce n'è uno anche a Parma

Dalla Regione 90mila euro per la valorizzazione e la tutela dei dialetti: tra i progetti finanziati ce n'è uno anche a Parma

Foto d'archivio

12 Agosto 2023, 17:03

Promuovere studi e ricerche sui dialetti locali, anche in collaborazione con università, centri di ricerca e associazioni culturali. Costituire fondi bibliografici specialistici e archivi documentali, anche sonori. Dare vita a progetti e sussidi didattici nelle scuole, per la diffusione della cultura legata ai dialetti dell’Emilia-Romagna fra le nuove generazioni, cercando di favorire gli incontri fra giovani e anziani nell’ottica dello scambio intergenerazionale. E poi manifestazioni, spettacoli e altre produzioni artistiche, iniziative editoriali, discografiche, televisive e multimediali mirate a valorizzare i dialetti dell’Emilia-Romagna e le realtà culturali a essi legate.

Sono 13 i progetti ammessi a finanziamento dalla Giunta regionale a seguito di un bando finanziato in base alla legge regionale 16 del 2014.  Tra questi 13 ce n'è uno anche a Parma. Si tratta di "Te lo racconto io!"  un progetto della Consulta per il dialetto parmigiano Aps.

“La Regione conferma il proprio impegno nella tutela e nella conservazione dei dialetti che sono un bene culturale da studiare e preservare - commenta l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori -. Ogni dialetto conserva nelle parole e nei modi dire la storia e la cultura della comunità che lo parla e per questo dobbiamo promuoverli e tramandarli alle nuove generazioni”.

Le risorse finanziarie a disposizione del provvedimento sono pari a 90 mila euro, e i contributi sono concessi in misura non superiore all’80% dell’importo delle spese ritenute ammissibili e non possono comunque essere superiori a 10.000 euro.

Potevano proporre progetti e iniziative Comuni, Unioni comunali, Province e città metropolitane, ma anche associazioni culturali e organizzazioni, con sede in Emilia-Romagna, iscritte al Registro Unico Nazionale Terzo Settore, e altri soggetti di carattere privato senza scopo di lucro che nel territorio perseguono scopi di natura culturale.  

I progetti sono stati selezionati in base ad alcuni criteri come la qualità e l’innovatività, l’estensione e la ricaduta territoriale dell’intervento, un eventuale cofinanziamento di altri soggetti.

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