Notte solidale
Tra case colorate, rosmarini e piante di cachi nel cortile, in quella via della Salute che piace a vecchi e nuovi parmigiani: qui, tra viale Vittoria e borgo San Giuseppe, sabato 9 torna la «Notte di fine estate». Tutti a tavola, per condividere un pensiero che ha radici antiche, ma attento al futuro: «È un gesto di riconoscimento degli abitanti che sono consapevoli di vivere in una strada che nasce da un progetto di urbanistica illuminato e che oggi ci regala una zona equilibrata, gentile ed attraente nel tessuto urbano - dice Massimo Manghi, presidente di 46+1 Amici dell'Oltretorrente, l'associazione di promozione sociale, che con i Ccv ha organizzato la cena di sabato -. Gli abitanti hanno capito la fortuna di vivere in questo luogo e hanno deciso di invitare la città per farlo vivere una volta all'anno». Patrocinio del Comune, main sponsor Parmacotto e il sostegno di tante aziende del territorio. Ma che cosa è 46 +1?
«È il numero delle case speculari della strada, più una che ha il numero 47 ed è stata costruita dopo la seconda guerra mondiale - risponde Manghi -. Una casa diversa da tutte le altre, che invece sono state costruite nei primi due decenni del Novecento».
Com'è nata l'idea della cena?
«La cena è nata dal desiderio dei residenti di voler essere una comunità. A cominciare da un evento che diventa una celebrazione conviviale per tutti. Tanti i parmigiani che vengono a trovarci e tanti i turisti che vengo a fotografare la strada, completamente diversa dalle altre vie. Una strada che mantiene una struttura antica con un grande attaccamento all'Oltretorrente. Alla base c'è un'urbanizzazione progettata per migliorare la vita degli abitanti con uno sfogo nel verde, che sia giardino o orto: un esempio virtuoso. Un modo per dimostrare che l'edilizia popolare non è necessariamente la costruzione di grandi casarmoni chiusi, ma possibile con un respiro più ampio, per migliorare la qualità della vita di ogni residente».
Quale il fine della cena?
«Lo scopo è quello di ritrovarsi per dare aiuto ad associazioni o a enti che si impegnano in attività sociali. Parte dei proventi quest'anno verrà devoluto a Spazio Akela, un centro che si occupa del supporto a famiglie con bambini autistici o con altre forme di disabilità cognitiva. Che oggi è un'emergenza».
L'iniziativa è un esempio per altre strade?
«Certo, molti problemi delle città sono una conseguenza della frammentazione della coesione sociale. Troppo spesso si vive in una sostanziale indifferenza rispetto a chi vive a fianco. Noi non abbiamo la pretesa di fermare questo fenomeno, ma abbiamo l'opportunità di proporre un antidoto all'isolamento. Per cui, sarebbe bene che i cittadini di altre strade organizzassero altre iniziative, per conoscersi e valorizzare le ragioni della vicinanza».
Una cena che è un segnale nel mondo globalizzato?
«Lo spirito di comunità in situazioni particolarmente multiculturali favorisce l'inclusione. Non solo, perché attraverso la condivisione si favorisce il benessere sociale e si prevengono fenomeni criminali: la vicinanza garantisce una maggiore sicurezza. E rappresenta un passo importante per combattere l'isolamento di persone fragili e anziani».
Come si fa ad essere invitati?
«Acquistando il voucher all'edicola di via Bixio oppure scrivendo a cenaviadellasalute@quarantaseipiuuno.it».
Il menu
Ed ecco il menu della cena di una notte di fine state. Partiamo dall'antipasto: salume Parmacotto e scaglie di Parmigiano Reggiano. Il primo piatto: tortelli di erbetta, burro e Parmigiano Reggiano e lasagnetta ai formaggi e culatello. Di secondo? Spalla cotta calda Parmacotto con giardiniera. E poi il dolce: cremoso al cioccolato con composta ai frutti di bosco. In tavola: Lambrusco e Malvasia Carra di Casatico, acqua e naturalmente caffè alla fine. Ma non è finita, perché gli ospiti potranno scegliere anche un menù vegetariano. Ed ecco l'antipasto: insalata croccante con semi e crostini. Per primo piatto: tortelli d’erbetta burro e Parmigiano Reggiano e lasagnetta ai formaggi. Per secondo piatto: tortino di patate e caponata. Per accontentare il gusto di grandi e piccini ecco il menù bimbi (fino a 12 anni): pasta al pomodoro, Prosciutto di Parma e in chiusura un buon Muffin al cioccolato. Un menu della tradizione che rispetta gusti e sapori antichi, in questa strada dai mille colori che ha vissuto una storia appassionata, fatta di gente che ogni giorno si è data da fare perché rimanesse un messaggio nel tempo: la solidarietà. Un aiuto reciproco tra vicini di casa che ieri come oggi siedono alla stessa tavola. Qui, nel cuore dell'Oltretorrente, la convivialità è la ricetta per non lasciare nessuno solo. Tra voci e profumi, ancora una volta la Parma che resiste apre le sue porte con quei piatti che da sempre hanno portato un sorriso a una intera strada.
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