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Foto d'archivio
Quali sono i personaggi più amati dagli under 30? La domanda era quasi d'obbligo per il Festival di Open, in scena ieri e oggi in piazza Garibaldi. Così Open ne ha fatto oggetto di un'indagine affidata alla SWG, presentata in anteprima oggi alle 15 da Giovanni Ruggiero dello staff organizzatore e commentata dal vivo dal giovane imprenditore Alessandro Tommasi, e in collegamento online dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Se il titolo era "Li avevamo visti arrivare?", le sorprese non sono mancate. I più amati dagli under 30 sono in realtà da tempo sulla piazza mediatica, non tutti ma quasi: per la musica sono sul podio Tiziano Ferro, Marco Mengoni e Laura Pausini, per il cinema Pierfrancesco Favino, Paolo Sorrentino e Luca Argentero, per l'informazione Enrico Mentana (che di Open è il fondatore), Francesco Costa (unico fuori dalla TV) e Lilli Gruber. Fra gli imprenditori spiccano Giovanni Ferrero, Chiara Ferragni e Piersilvio Berlusconi, fra i politici Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, fra gli sportivi Federica Pellegrini, Gianmarco Tamberi e Bebe Vio. Infine, per la divulgazione scientifica la palma dei più gettonati è andata ad Alberto Angela, Dario Bressanini e Alessandro Barbero.
«Sul futuro della carta stampata in tantissimi si sono interrogati. Non credo che un sistema sia destinato a sparire del tutto: quando cominciò ad affermarsi la televisione tutti dicevano che la radio sarebbe stata destinata a sparire invece la radio è rimasta, ha dovuto cedere molto pubblico alla televisione ma ha trovato il suo ambito e la sua funzionalità, ha trovato una sua dimensione e una sua dignità molto importante», ha commentato il ministro della Cultura replicando a chi gli chiedeva se temesse un declino irreversibile e la possibile sparizione della carta stampata alla luce del sondaggio che ha rivelato come i giovani 'under 30' scelgano per informarsi i media digitali. «I numeri della carta stampata non saranno mai più quelli del passato - ha concluso -: come sempre bisognerà convivere con il nuovo e riassestare la propria presenza in un panorama sempre più articolato e frastagliato». «Penso che il cinema italiano viva un momento abbastanza felice. Abbiamo dei registi davvero straordinari, comincio col citare Paolo Sorrentino, ma anche Virzì, anche il giovane De Angelis, abbiamo registi di grande spessore e di grande caratura», parlando di cinema. «Negli anni 50-60 - ha argomentato - il cinema italiano ebbe un momento d’oro. l’Italia era la seconda nazione cinematografica dietro gli Stati Uniti. Ora - ha proseguito - stiamo facendo enormi investimenti, il Pnrr sta rifacendo ex novo Cinecittà che ha una tradizione di grande polo, di fabbrica del Cinema e della meraviglia del Cinema. Può tornare ad esserlo: alcuni padiglioni sono già completi e stiamo lavorando in questa prospettiva».
Ad ogni modo, ha sottolineato Sangiuliano, «in generale penso che, magari, dobbiamo ridurre un pò la quantità di film finanziati con il Tax Credit e aumentare invece la qualità. Ma io sono molto ottimista sul Cinema italiano perché abbiamo degli autori che sono in grado di esprimere idee originali, qualcosa di nuovo e lo stanno dimostrando: ricordiamoci - ha concluso al riguardo - anche il tributo che è stato dato a Garrone a Venezia». «Credo che questo sia un dato assolutamente positivo: se ci sono dei divulgatori che hanno la capacità con le loro parole, con i loro strumenti, con le loro conoscenze di fare rivivere a tante persone, soprattutto ai giovani, il valore di questa storia è un fatto importante», ha replicato a chi gli chiedeva riferendosi al sondaggio che ha rivelato come ai giovani 'under 30' piacciano i divulgatori storici e scientifici. «Io - ha argomentato - non posso non essere felice di tutto ciò: l’Italia è una superpotenza culturale. Storicamente la nostra penisola, lì nel Mediterraneo, ha un grande valore che le deriva dal fatto di essere stata la risultante di tante civiltà che si sono sovrapposte sul nostro territorio, ciascuna delle quali ci dato un lascito storico importante». Ed è importante, ha aggiunto, «rappresentare e raccontare alle giovani generazioni quali sono gli elementi della nostra identità, quale è stata la successione storica che ci ha portato ad essere quello che siamo». «Mi ha colpito il grande successo di Giorgia Meloni, del nostro presidente del Consiglio. Successo rafforzato dal grande gradimento che ha nelle giovani generazioni», Sangiuliano ha commentato il sondaggio in cui la premier tra i personaggi pubblici più graditi. «Generalmente chi va al Governo si assume delle enormi responsabilità - ha argomentato - e poi si è sempre portati a vedere il potere come qualcosa che bisogna contrastare a prescindere. Invece il gradimento che ha Giorgia Meloni e il gradimento che ha soprattutto fra i giovani e le giovani generazioni è un dato, un elemento che - ha concluso Sangiuliano - merita di essere sottolineato».
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