PARMA FACCIAMO SQUADRA
A preparare il primo simbolico anolino solidale, per la prima volta, sono stati 15 anziani dei servizi di Asp Parma, ospiti di centri e spazi collettivi, ma anche delle Cra della città e di Colorno. Lo hanno fatto ieri mattina, alla sede della Protezione civile, in occasione dell’avvio della campagna dell’anolino solidale, che oggi farà tappa agli Istituti penitenziari, dove a preparare la pasta ripiena saranno, a turno, i detenuti, il sindaco, Michele Guerra, e una rappresentanza del Consiglio comunale.
La staffetta, prima di tornare con la produzione a Parma (dal 28 novembre al 2 dicembre), prosegue nel fine settimana all’Associazione culturale fidentina, all’ex macello di Fidenza, e alla cooperativa Il giardino, a Noceto. L’obiettivo di questa decima edizione di «Parma facciamo squadra», coordinata da Csv Emilia e Consorzio solidarietà sociale, è di costruire una cultura diffusa e a sostegno di Protezione civile, intesa come responsabilità, solidarietà e senso civico.
«Ci interessa coinvolgere la cittadinanza, perché più persone coinvolgiamo, più trasmettiamo la buona causa - ha spiegato Arnaldo Conforti, direttore di Csv Emilia -. Quest’anno sosteniamo la Protezione civile, perché ha una funzione fondamentale nel nostro territorio, che non va mai data per scontata». Lo scopo dell’anolino solidale è, quindi, quello di contribuire, in particolare, alle attività di formazione della struttura.
Per Stefano Andreoli, amministratore unico di Asp, questa prima partecipazione dei 15 anziani, ieri, ha avuto un significato «molto forte».
«Ci sono persone che portano la loro fragilità, comune a tutti gli esseri umani, e la mettono a servizio degli altri, perché chi si trova colpito da sventure, calamità naturali o eventi tragici che richiedono l’intervento della Protezione civile si trova, a sua volta, in condizione di fragilità - ha osservato Andreoli -. Questa è la prima volta in cui la fragilità non diventa un impedimento, ma l’occasione di fare qualcosa di bello, divertente e solidale anche per gli altri».
A preparare gli anolini, ieri, insieme ad anziani e volontari, anche il presidente del Consiglio comunale, Michele Alinovi, l’assessora alla Partecipazione e all’associazionismo, Daria Jacopozzi, il consigliere regionale Matteo Daffadà e Claudio Pattini, collaboratore del Gruppo cucina e logistica della Protezione civile. Giorgio Delsante, presidente di Munus, ha definito quello dell’anolino solidale «un progetto splendido, perché coinvolge tutti e aggrega».
Giampaolo Zucchi, presidente del coordinamento provinciale dei volontari di Protezione civile, ha paragonato il lavoro della struttura a quello delle circa duemila persone che si attivano per questa causa benefica, in un unione virtuale di ingredienti che, una volta messi insieme, producono un risultato. «Quando noi interveniamo dopo un evento, lo facciamo perché cerchiamo di riportare le condizioni iniziali - ha concluso -. Il nostro sforzo è proprio quello di restituire continuità alla vita, perché le persone, in quei momenti, si sentono un po’ perse».
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