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il caso

Matteo Mariotti intervistato dalle Iene: "L'odio che mi hanno scatenato contro mi ha fatto più male dello squalo"

Matteo Mariotti intervistato dalle Iene: "L'odio che mi hanno scatenato contro  mi ha fatto più male dello squalo"

Un momento dell'intervista delle Iene

09 Gennaio 2024, 22:13

Matteo racconta quei momenti terribili, Matteo rivive la sua vacanza-lavoro in Australia e Matteo risponde alle polemiche su tre tipi di "accuse". E un commento: "L'odio contro di me mi ha fatto più male dello squalo".

Già, polemiche e attacchi ad iniziare dalla telecamera accesa in quei momenti spaventosi in cui lo squalo lo ha aggredito e azzannato: "Volevo dire addio alla mia famiglia, agli amici... alle persone che amavo". Matteo Mariotti è stato intervistato dalle Iene, che lo hanno raggiunto all'istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dove si trova ricoverato da circa una settimana (arrivato dall'Australia) per proseguire le cure e la riabilitazione dopo il terribile incidente. "L'ho sempre tenuta in mano, l'ho accesa - e mima il movimento semplice con il pollice con cui l'ha avviata -. Non mi sono filmato. E si vede. Mi sono fatto un sacco di complessi in quegli istanti "Adesso sparirò per sempre", mi sono detto". Ma soprattutto "Tommaso (l'amico che era con lui e poi lo ha soccorso ndr) non saprà come sono morto. Vedrà la sua telecamera galleggiare e vedrà il video. Ero convinto che lo squalo sarebbe tornato e ami avrebbe trascinato a largo. Volevo, insomma, far vedere a tutti cosa era successo, perchè ero sparito". Le accuse di ricerca di notorietà: "Vorrei che la gente si immedesimasse... un video in cui dicevo 'addio vi voglio bene'?... In quei momenti è impossibile". "Ho fatto tutto per le visualizzazioni? Ma come potevo prevedere tutto quello che è successo quando sono entrato in acqua? E' un ragionamento triste e macabro".

Matteo si arrabbia rispondendo alla seconda ondata di accuse. Pochi giorni prima, infatti, aveva pubblicato un video in cui teneva in mano un piccolo squalo e lo appoggiava qualche secondo su un tavolo. Gli animalisti si sono infuriati. In sintesi? "Hai avuto la giusta vendetta", gli hanno scritto con toni ben più pesanti. "Ho fatto una cretinata, ma non voglio confrontare le due cose. Ho problemi ora più importanti da risolvere che parlare di quello squaletto che ora sta meglio di me. Non ho il video di quando l'ho liberato. Vuoi paragonare sei secondi, una cretinata del genere, con la mia vita e con la mia situazione?". 

E poi la critica, forse, più amplificata: la raccolta fondi. "Non è specificata la destinazione", punto uno, e poi il tetto Massimo, "prima 60 mila euro e poi, una volta raggiunto, rialzato a 100mila". Infine, "che bisogno ha di soldi se viene curato in una struttura pubblica"? Intanto "I miei amici lo hanno fatto partire senza che ci fossimo sentiti, era impossibile poterlo fare: ero intubato e avevo subito degli interventi". Sull'alzamento del tetto "gli amici di mio padre e tanti altri hanno chiesto come potevano aiutare ancora, non lo avevano fatto subito". Le garanzie che dovrebbe dare: "Non si sa ancora che spese dovrò sostenere, ho fatto dei preventivi. Ancora non lo so". E' stata "Una raccolta fatta per aiutarmi". L'assistenza sanitaria pubblica? "Qui mi forniscono la protesi base (concetto confermato dal professor Faldini che lo ha in cura e da due ragazze ricoverate al Rizzoli, anche loro con delle protesi), per uno che vuole inseguire i propri sogni come voglio fare io serve altro". "Ho 20 anni e so che quei soldi raccolti non basteranno...". Matteo promette poi che i soldi saranno utilizzati per le cure e le protesi. Stop. E documenterà tutto. Matteo, poi, ammette di avere fatto tutta l'intervista della "iena" Cizco  (con lui Giovanni Fortunato) con un dolore terribile alla gamba. Cizco conferma. "Mi hanno definito un ladro. Io avrei perso una gamba per avere soldi e notorietà...". E le accuse della Lucarelli (che non viene nominata in trasmissione)? "Per un'accusa di questa non giornalista che mi ha fatto passare per un truffatore, un manipolatore mi sono trovato contro un odio inestimabile". "Come avrei potuto replicare, spiegare e confrontarmi con lei: in quei momenti ero intubato e sotto decine di farmaci". "L'odio che mi è stato gettato addosso da questa persona... mi ha fatto più male dello squalo".

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