svincolo di via mantova
Qualcuno l’ha scambiato per un cane, altri per un piccolo lupo, ma quello investito e ucciso lunedì scorso sulla tangenziale nord, a pochi passi dallo svincolo di via Mantova, era uno dei pochi esemplari di sciacallo dorato presenti nella nostra provincia.
Una "trappola" quella fatta di luci e guard rail dalla quale non è riuscito a salvarsi, finendo probabilmente per essere urtato violentemente da un mezzo pesante, terminando così la sua corsa.
Spesso confuso dagli inesperti per un lupo o una volpe, lo sciacallo dorato è sostanzialmente innocuo. Prevalentemente notturno, e particolarmente elusivo e opportunista, è un animale onnivoro e la sua dieta è fatta di animali morti, roditori, rettili e piccole lepri, ricercando sempre il massimo risultato con il minimo sforzo.
La carcassa è stata recuperata dagli operatori del Rifugio Matildico con cui la Regione Emilia Romagna ha recentemente rinnovato, anche per la nostra provincia, la convenzione per il soccorso dei selvatici in difficoltà e per la rimozione degli esemplari deceduti.
Solo nei territori del parmense e del reggiano, da inizio anno ad oggi, il Matildico è intervenuto per raccogliere le carcasse di una cinquantina di animali investiti: caprioli, volpi, tassi, istrici e due sciacalli dorati.
Numeri che evidenziano l’urgenza di mettere in sicurezza le strade con la realizzazione di “ecodotti”: corridoi protetti, già adottati in diversi Paesi del Nord Europa, che consentono il naturale spostamento degli animali evitando il transito sulla sede stradale.
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