EMERGENZA
Peste suina, Massari convoca tutti i sindaci
Vertice d'emergenza: ieri il presidente della Provincia Andrea Massari ha convocato tutti i sindaci del territorio della Provincia per un incontro di aggiornamento sui recenti sviluppi della diffusione dell'infezione da peste suina nel nostro territorio. «Il comandante della Polizia provinciale Andrea Ruffini ha illustrato gli ultimi aggiornamenti e descritto le attività del Gruppo Operativo Territoriale, presieduto dal direttore del Servizio veterinario dell'Azienda Usl e composto dai referenti della Polizia provinciale, del Servizio Agricoltura Caccia e Pesca della Rer, dall'ente Gestione parchi e dalla stessa Prefettura», spiega Massari.
Che così continua: «Si tratta di attività finalizzate all'attuazione del piano di depopolamento, elaborato dallo stesso Got e attuato tramite la preziosa collaborazione degli Atc della Provincia, oltre a un’intensa attività di certificazione delle strutture e degli operatori sotto l’importante profilo della biosicurezza. Il nuovo regolamento Ue 2024/1171, emanato dopo il recente ritrovamento di un caso positivo di una carcasse in zona Ramiola, ha previsto un deciso allargamento delle zone di restrizione, introducendo in zona di restrizione I anche diversi comuni del distretto del prosciutto. La zona I è una zona di massima allerta ma che non presenta focolai di infezione. L’attività di ricerca coordinata dal Got è massima proprio in queste zone, così come lo sforzo richiesto ai bioregolatori degli Atc, operatori formati coordinati dalla Polizia provinciale che si stanno impegnando per raggiungere l’importante obiettivo di ridurre al minimo la popolazione di selvatici potenzialmente mezzi di diffusione dell’infezione».
Grazie a risorse dirette dell’amministrazione provinciale e a finanziamenti regionali «si sta cercando - prosegue Massari - di far fronte alle spese vive per l’attuazione delle attività di depopolamento. Dall’inizio dell’anno, anche se già nel corso del 2023 erano già state attuate decisi azioni di controllo, sono stati abbattuti circa 430 selvatici in diverse zone della provincia, sia nei territori abitualmente oggetto di caccia che nelle aree protette: questo grazie a più di 250 interventi che hanno visto impegnati circa 1.000 bioregolatori, così come gli operatori del Servizio Polizia provinciale e dell’ente di Gestione delle Aree protette. È di 52 il numero di capi infetti ritrovati o abbattuti nella nostra provincia a partire dall’inizio dell’anno».
L’incontro è proseguito con l’illustrazione delle limitazioni delle attività nelle zone di restrizione, per le quali i sindaci delle aree interessate hanno dimostrato grande responsabilità e operatività, in particolare cogliendo il supporto fornito dalla Provincia relativo alle necessità di tabellazione della aree rurali in zone infette. «L’attenzione è ai massimi livelli possibili», ha confermato Massari: «Sono state avviate attività di ricerca specifiche grazie al supporto delle associazioni venatorie e ittiche già di supporto alla Polizia Provinciale nello svolgimento delle attività di vigilanza venatoria e ittica.
Il comandante della Polizia provinciale Ruffini ha sottolineato «la grande collaborazione all’interno del Got locale, identificando nel gruppo l’unico punto di riferimento per le informazioni e i chiarimenti applicativi delle limitazione. La nostra comunità è chiamata ad un grande sforzo che non ha colore politico: è ora il momento di lavorare al massimo dell’impegno per limitare la diffusione dell’infezione, proteggendo in particolare gli allevamenti».
r.c.
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