×
×
☰ MENU

Gestione del Verde

Sfalci selettivi anche al''Università di Parma

Sfalci selettivi anche al''Università di Parma

Anche l'Università di Parma ha deciso per la politica degli sfalci selettivi

17 Maggio 2024, 15:57

Al Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma e all'Abbazia di Valserena cambia la gestione del verde, in particolare degli spazi prativi.

Anche l’Università di Parma, analogamente ad altre città europee e italiane, avvia infatti un nuovo programma di gestione dei prati finalizzato a incrementare la sostenibilità mediante l’incremento della biodiversità e dell’accumulo di carbonio nei suoli. Questo avviene dopo una sperimentazione durata 4 anni, progettata e condotta da Alessandro Petraglia, docente di Botanica e Biodiversità vegetale e Delegato del Rettore alla sostenibilità ambientale, e dal team di ricerca in Geobotanica ed Ecologia vegetale del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, con la collaborazione dell’Orto Botanico e dei tecnici dell’Area Edilizia e Infrastrutture dell’Ateneo.

Il nuovo protocollo prevede un numero di sfalci inferiore rispetto a quanto messo in pratica fino a oggi e il mantenimento di alcune aree che saranno periodicamente lasciate a libera evoluzione. In corrispondenza di queste aree sarà garantita una fascia di almeno 2 metri regolarmente sfalciata, per evitare disagi alle persone in prossimità dei camminamenti, dei marciapiedi, degli edifici e dei parcheggi. Gli interventi porteranno alla creazione di ampie isole di vegetazione in zone non fruite dalle persone e sottoposte a sfalcio nei mesi di aprile, maggio, giugno e settembre, con frequenza differente e modificabile nel caso in cui un apposito monitoraggio evidenzi eventuali complicazioni puntuali.

In prossimità delle aree più frequentate saranno esposti cartelli a cura dell'Orto Botanico dell’Ateneo destinati a illustrare l'iniziativa, sensibilizzando anche visitatrici e visitatori occasionali. L'intervento cerca infatti di promuovere il miglior equilibrio possibile tra componente naturalistica e fruizione da parte di tutte le persone che frequentano gli spazi verdi dell’Università. La scelta si basa sulle medesime indicazioni scientifiche a sostegno della biodiversità che molte istituzioni stanno mettendo in pratica e rientra tra le iniziative attivate dal Gruppo Ateneo Sostenibile per diminuire progressivamente l’impatto ambientale e climatico dell’Ateneo.

Dal punto di vista ambientale questa gestione degli spazi prativi favorisce le formazioni spontanee di specie autoctone e l’incremento della biodiversità, facilita la presenza degli impollinatori, riduce le emissioni provocate dai mezzi da taglio e le richieste idriche del suolo, contribuendo a trattenere maggiore umidità, inoltre incrementa il sequestro del carbonio nei suoli e mitiga l’effetto delle isole di calore. L'intervento consentirà un piccolo risparmio che sarà quantificato alla fine del primo anno e potrà essere investito nella gestione delle alberature e nell'allestimento di arredi urbani o in altre attività che potranno contribuire a migliorare la fruizione degli spazi verdi di Ateneo.

Le zone a sfalcio ridotto e a libera evoluzione diventeranno aule a cielo aperto per le attività didattiche che l'Orto Botanico svolge per le scuole cittadine e saranno inoltre impiegate come laboratori di campo dove le studentesse e gli studenti dei corsi di laurea di tipo naturalistico, ambientale e paesaggistico potranno osservare come i principi dell’ecologia, che imparano a lezione, possano essere applicati per realizzare interventi finalizzati a gestire in modo più sostenibile gli ecosistemi, inclusi quelli in cui persone e natura devono trovare un equilibrio di convivenza.

“Anche queste scelte vanno nella direzione della sostenibilità, che costituisce una delle linee d’azione prioritarie di questi anni per l’Ateneo. Tengo a sottolineare che anche in questo modo l’Università guarda non solo a sé e alla propria comunità accademica ma anche alla città e al territorio, cercando di essere di esempio e puntando a ridurre inquinamento e impatto ambientale”, spiega il Rettore Paolo Martelli, che aggiunge: “Il mio più sentito ringraziamento va a tutte le persone che hanno lavorato e lavorano a questo progetto, con impegno, dedizione e passione: il prof Alessandro Petraglia e il Gruppo Ateneo Sostenibile, il team di ricerca in Geobotanica ed Ecologia vegetale del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale, il prof. Renato Bruni con il personale dell’Orto Botanico, i tecnici dell’Area Edilizia e Infrastrutture dell’Università. Grazie a tutte e a tutti”.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI