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Trenta monete riscrivono la storia

Trenta monete riscrivono la storia

14 Agosto 2024, 10:00

Si è conclusa nei giorni scorsi la terza campagna di scavi dell’Università di Parma nel sito archeologico della villa romana di Fiumana (Predappio).
Gli scavi condotti da Riccardo Villicich, docente di Metodologia della ricerca archeologica al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, hanno portato alla scoperta di un complesso di straordinario interesse, confermando i dati acquisiti nei primi due anni di scavo.
Fino all’anno scorso le conoscenze del sito erano incentrate su una villa urbano-rustica di età augustea, assolutamente prestigiosa, come dimostrano gli arredi marmorei rinvenuti nell’estate del 2023, riconducibile con tutta probabilità a un personaggio pubblico dell'alta aristocrazia di Forum Livi, cui si sovrappone in età tardo antica un grande complesso articolato in padiglioni, distribuito su una superficie estesissima.
La campagna di ricerche archeologiche di quest’anno, durata un mese e mezzo, ha riscritto la storia del sito. Il fortunato rinvenimento di un borsellino composto da una trentina di monete, probabilmente smarrito da uno degli operai che lavorarono all’edificazione del padiglione termale e recuperato proprio nei livelli sigillati di cantiere, documenta con sicurezza la cronologia della fase costruttiva della villa tardoantica: gli ultimi esemplari monetali si datano al regno dell’imperatore Valentiniano III (425-455 d.C.). Siamo dunque nel periodo placidiano e di Ravenna capitale dell’Impero romano d’Occidente. L’imponenza del complesso di cui sono stati individuati solo due edifici (manca ancora la parte residenziale della villa, così come tutte le architetture di raccordo fra i vari padiglioni e i peristili), la ricchezza dei materiali usati per i rivestimenti pavimentali e per gli zoccoli delle murature (marmi di provenienza asiatica, greca, africana e alcuni dalle cave imperiali dell’Egitto), le fantasiose soluzioni architettoniche adottate per i due padiglioni finora indagati, rimandano a una committenza di altissimo livello e dalle disponibilità economiche eccezionali per l’epoca, legata direttamente alla corte di Ravenna. Ecco perché la villa tardo antica di Fiumana costituisce un unicum nel panorama archeologico nazionale.

L’équipe di scavo, coordinata sul campo da Marco Gregori, Emanuela Gardini e Luciana Saviane, è stata composta da una ventina di studentesse e studenti di archeologia delle Università di Parma, Bologna e Bari, e da studentesse e studenti delle scuole superiori di Parma (licei Romagnosi, Marconi e Bertolucci), Mantova (Istituto Francesco Gonzaga) e Scandiano (Istituto Superiore Gobetti).
r.c.

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