dramma
Il carcere di Parma
Un 35enne che fra un anno avrebbe finito di scontare la pena detentiva si è tolto la vita nel carcere di Parma nel pomeriggio di Ferragosto, proprio mentre nell’istituto era in corso la visita dei Radicali e del Garante nazionale . A renderlo noto è Aldo di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, secondo cui con quello di ieri salgono a 67 i suicidi nelle carceri dall’inizio dell’anno e a 3 quelli nell’istituto di Parma. Carcere nel quale il detenuto che si è tolto la vita ieri pomeriggio era stato trasferito da Ascoli Piceno, in isolamento.
“Con questo suicidio - dichiara il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri che ieri, dopo il tragico episodio, ha visitato il carcere di via Burla intrattenendosi con il direttore e il comandante della polizia penitenziaria ma anche con i detenuti e personale sanitario -, il terzo da inizio anno, quello di Parma è ora l’istituto in cui si è verificato ill maggior numero di casi del genere. Questo ultimo suicidio ha molte analogie con il penultimo caso che ha riguardato anche in quel frangente un detenuto in isolamento e in condizioni molto critiche che si è tolto la vita con un gesto analogo”. Cavalieri in questo caso non punta il dito contro “il sovraffollamento, come in alcuni casi si spiegano tali gesti”, piuttosto sul fatto che “il carcere acuisce le condizioni di criticità e disagio di alcuni detenuti a prescindere e il suicidio è un’evenienza sempre incombente”.
«E' una strage di stato senza il minimo impegno da parte del governo per arginarla- sostiene Di Giacomo- Il governo dovrebbe agire nell’interesse collettivo e non muovere le proprie decisioni, disinteresse in questo caso, solo per ideologia politica. La polizia penitenziaria è allo stremo senza interventi il sistema imploderà».
“Mentre gran parte della politica si ricorda delle visite in carcere solo a Ferragosto, magari in luoghi di villeggiatura, e la maggioranza di governo converte in legge un decreto vuoto, tanto che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato contestualmente nuove misure per far diminuire di 15/20mila le presenze detentive (a cosa serve allora il commissario straordinario per l’edilizia?) e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si è cimentato nell’ennesimo ‘vaderetrum’ (un vademecum illuminante come le luci di Natale), nei penitenziari la scia funebre continua inarrestabile. Così come altissime sono le tensioni e ormai stremati gli operatori, a partire da quelli di Polizia penitenziaria, mancanti di ben oltre 18mila unità”, dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Sempre ieri sera, peraltro, un detenuto, approfittando anche del fatto che l’agente in servizio dovesse vigilare contemporaneamente su due sezioni, è riuscito a eludere la sorveglianza e ad evadere dalla Casa Circondariale di Avellino. Fortunatamente, è stato rintracciato poco dopo dalla Polizia penitenziaria lungo le campagne non lontano dal penitenziario. Speriamo di arrivare a settembre senza troppe macerie a ricoprire altri cadaveri, poi saremo curiosi di sapere cosa il Guardasigilli nasconde nel cilindro, ma soprattutto auspichiamo che voglia spiegare a noi e al Paese perché non lo abbia estratto prima. A meno che, come in verità temiamo, non si tratti di un altro annuncio inconsistente”, conclude De Fazio.
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