EMILIA-ROMAGNA
Continua ad attenuarsi la pressione sui Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna grazie all’effetto positivo dei Cau, i Centri di assistenza urgenza voluti dalla Regione e realizzati in tutte le province per rispondere ai bisogni e alle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini.
Nei primi 9 mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli accessi in codice bianco nei Pronto soccorso sono diminuiti mediamente in regione del 20% e quelli in codice verde del 10% e si avviano verso quota 400mila i pazienti - l’85% dei quali tra i 18 e i 65 anni - che si sono rivolti ai Cau da quando hanno iniziato la loro attività (novembre 2023).
Non solo: diminuiscono complessivamente del 7% gli accessi nei Pronto soccorso dell’Emilia-Romagna nei primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Nel Parmense i Cau sono a Parma, Fidenza, Fornovo e Langhirano.
Nel distretto di Parma, gli accessi al pronto soccorso sono calati del 35% grazie ai Cau; Fidenza - 29%, distretto Sud-Est -27%, distretto Valli Taro e Ceno -2%.
"Dati che confermano l’efficacia del sistema - dice la Regione - anche in un contesto nazionale dove i Pronto soccorso sono sempre più affollati e il numero complessivo di accessi ai servizi di emergenza (Ps più Cau in Emilia-Romagna) è in costante aumento: dal 2022, qui si registra un incremento annuo dell’1,2%, con circa 2 milioni di accessi tra Pronto soccorso e Cau stimati entro la fine del 2024. Efficacia garantita anche grazie al potenziamento della rete di emergenza-urgenza che i Cau hanno generato sul territorio: a oggi, infatti, i Centri attivi sono 42 e il numero salirà a 50 entro il 2024, portando a 88, complessivamente, le strutture operative in tutta l’Emilia-Romagna, tra Cau, Pronto soccorso generale e Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) di I e II livello".
Secondo la Regione, tasso di soddisfazione dei pazienti al 90%.
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