"Il suo conto è hackerato", ma chi scrive è un truffatore: conto svuotato ad un 30enne che vive a Parma. Beccato e denunciato un 44enne

La truffa dello “spoofing” è una delle tecniche di cui si avvalgono i truffatori per mettere le mani sui soldi del malcapitato di turno. In pratica, il criminale attraverso l’utilizzo del web e di raffinate tecnologie camuffa il numero facendo sembrare che la chiamata possa arrivare dalla propria banca, da un amico, da istituti di credito, assicurazioni, enti governativi. È quello che, in sintesi, è accaduto circa un mese fa ad un 30enne straniero residente a Parma. Nello specifico l’uomo, mentre si trovava all’estero era stato contattato da un’utenza telefonica apparentemente riconducibile alla sua banca dalla quale uno pseudo operatore l’avvisava di un tentativo di “hackeraggio”, che minava la sicurezza del suo conto corrente.In ragione del fatto che l’utenza dalla quale era stato contatto risultava effettivamente associata al suo istituto bancario, la vittima eseguiva tutti quei passaggi che lo pseudo operatore gli dettava. Passaggi propedeutici affinché l’ignaro correntista inserisse le sue credenziali di autenticazione all’interno di un link fornitogli nel corso della telefonata. Da quel momento l’uomo inconsapevolmente aveva fornito al truffatore le chiavi della “cassaforte” che nel giro di poche ore, mediante bonifici di diverse miglia di euro non autorizzati veniva svuotata. Solo quando la sua banca, verificata la natura fraudolenta delle operazioni ed ha inviato un allert, l’uomo ha scoperto la truffa. Amareggiato, ma conscio di essere caduto in una trappola molto ben architettata, la vittima si è rivolta ai carabinieri di Parma Centro ed ha sporto denuncia. Le successive indagini, con accertamenti di natura bancaria e telefonica, eseguiti dai militari, hanno permesso di identificare l’autore della truffa. Raccolti significativi elementi probatori, i Carabinieri di Parma Centro, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, hanno denunciato il 44enne, già segnalato per fatti reato analoghi, alla Procura di Parma perché ritenuto il presunto responsabile del reato di truffa.