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Intervista

Tiberini, incarico in Rai: è consulente musicale

Il musicista parmigiano: «È un posto molto ambito»

Tiberini, incarico in Rai: è consulente musicale

Tiberini, incarico in Rai: è consulente musicale

di Pierangelo Pettenati

09 Gennaio 2025, 10:14

Il musicista parmigiano Luca Tiberini ha raggiunto un nuovo importante traguardo professionale: dopo aver ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, come il primo premio al «San Valentino Global Music Awards» ottenendo un’esecuzione alla Carnegie Hall di New York ed essere stato nominato docente all’Accademia del Teatro alla Scala, da poco tempo è consulente musicale per la sede Rai di Milano. Il prestigioso obiettivo è stato raggiunto nel modo più tradizionale: attraverso un concorso, arrivando tra i primi 4 su oltre cento candidati. Le prime sensazioni sono ovviamente di entusiasmo, come dice alla Gazzetta: «È una posizione privilegiata; è un posto molto ambito e prestigioso perché i consulenti musicali in Italia sono pochi e a Milano ancora meno perché diciamo il centro delle produzioni radio televisive è a Roma. Quando ho visto che ero arrivato fra i primi quattro non ci credevo, avevo in casa i miei familiari e non riuscivo a parlare perché avevo la voce rotta dall’emozione».

Cosa fa il consulente musicale all’interno di un’emittente televisiva?

«Ha diverse mansioni. Una di queste è proporre e collaborare nella scelta delle musiche per una produzione radio, televisiva oppure multimediale. Può comporre musiche originali per colonne sonore, per la pubblicità o per qualsiasi prodotto audiovisivo prodotto da Rai. Attraverso la lettura di una partitura sinfonica orchestrale fornisce un supporto indispensabile per le riprese audio e video durante i concerti, assiste i direttori d’orchestra seguendo tutte le fasi di produzione e realizzazione dei concerti. È anche la figura addetta alla compilazione di specifici rapporti sulle musiche all’interno dei format audiovisivi Rai. Le mansioni sono tante, più di quanto le persone possano pensare».

Quale formazione deve avere?

«Più ampia possibile, non solo musicale ma anche tecnica. Fra i vari titoli che ho acquisito ho appreso tutto l’aspetto informatico musicale, quindi l’uso di software appositi e la terminologia. Approfondire l’aspetto digitale della musica mi ha permesso di ampliare moltissimo quello che era la mia formazione strettamente musicale».

C’è un elemento personale che pensi di poter apportare in questo ruolo?

«Sicuramente il fatto di essere abitato da tre anime musicali: una indirizzata alla musica d’arte, colta e classica, una legata all’aspetto audiovisivo per la mia cultura musicale cinematografica, e infine quella della popular music. Nella mia formazione mi sono sempre dedicato a tutti e tre questi ambiti e li sento proprio come una mia caratteristica essenziale. Spero che, essendo così eterogenee, mi permettano di dare un contributo particolare».

Quali sono le prime produzioni alle quali hai lavorato o stai lavorando?

«Per il programma televisivo “Gli occhi del musicista” condotto da Enrico Ruggeri ho fatto da consulente musicale in regia audio. Poi per una puntata per Rai Radio 3, disponibile su Rai Play Sound dal 18 dicembre, con musicisti famosi, come il Quartetto di Cremona, il Trio di Parma e il Trio Hermes che hanno suonato musiche di Schumann abbinate a un’intervista. Credo che si potrà vedere spesso il nome Luca Tiberini nei titoli di coda delle produzioni Rai».

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