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Gruppo Vignali

A Parma lo studio non fa gli straordinari": Pallini attacca il Comune sugli orari delle biblioteche

«Biblioteche comunali, perché a Parma orari così ridotti?»

12 Gennaio 2025, 18:36

Il consigliere comunale di opposizione Fabrizio Pallini (gruppo Vignali
Sindaco) ha lanciato un duro attacco all'amministrazione comunale sulla
gestione degli orari delle biblioteche cittadine, denunciando una
situazione che penalizza gli studenti. "A Parma lo studio non fa gli straordinari", ha affermato Pallini,
sottolineando come gli orari frammentati e le chiusure anticipate delle
biblioteche comunali rendano difficile per i giovani trovare spazi
adeguati per la concentrazione e lo studio. "In altre città emiliane,
le biblioteche sono aperte a pranzo e anche nei giorni festivi. A Parma,
invece, gli studenti sono costretti a organizzarsi in modo scomodo e
poco efficiente". Secondo il consigliere, la mancanza di flessibilità negli orari delle
biblioteche è un problema serio, soprattutto per gli studenti fuori
sede e per coloro che non hanno a disposizione ambienti tranquilli a
casa. "Non tutti hanno la possibilità di studiare in casa. "Le
biblioteche comunali dovrebbero essere un punto di riferimento per tutti
gli studenti, offrendo orari più ampi e spazi adeguati". Pallini ha evidenziato come le biblioteche universitarie abbiano spazi
limitati, costringendo gli studenti a rivolgersi a quelle comunali, che
però non sempre soddisfano le loro esigenze. "Parma è una città
universitaria”. "Dovrebbe offrire servizi adeguati a chi studia, come
biblioteche aperte con orari più estesi e spazi confortevoli". Pallini ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di un
confronto aperto e costruttivo con il comune che dovrebbe dimostrare nei
fatti maggiore sensibilità. Parma ha bisogno di più servizi per i
giovani piuttosto che partecipare a candidature. Servizi e opportunità
che mancano da tempo. Siamo per esempio anche tagliati fuori dal
circuito dei concerti invernali vista la poca capienza del Palasport.
L’amministrazione farà il tetto senza ampliare la capienza. Rimarrà
un gigante dai piedi d’argilla con la capienza di una palestra di
periferia escludendoci da manifestazioni di vertice sportive e dai
concerti tanto richiesti dai giovani.  "Studiare in una città
universitaria, ha concluso Pallini, non dovrebbe significare rinunciare
alla pausa pranzo per riuscire a totalizzare abbastanza ore di studio".
"C'è un reale bisogno di luoghi con orari più adatti alle nostre
esigenze".

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