23 maggio 2011
La «Festa del dono» ha visto scendere il sipario sulla sua trentesima edizione ieri mattina, sotto i Portici del Grano, dopo un lungo fine settimana di iniziative. Sono stati centinaia a occupare lo spazio antistante il Municipio, in occasione della manifestazione presentata dalla giornalista di Tv Parma, Francesca Strozzi.
C'erano i donatori benemeriti che hanno ricevuto medaglia e attestato, ma anche tutti gli altri, ossia la moltitudine di iscritti alle varie associazioni cittadine. Sul palco, un tavolo affollato. In testa, il primo cittadino, Pietro Vignali, accompagnato dall’assessore ai Servizi sociali, Lorenzo Lasagna, e dal delegato del sindaco Ferdinando Sandroni, titolare dell’Agenzia all’associazionismo. Accanto a loro, i presidenti dei vari sodalizi: Doriano Campanini dell’Avis, Michele Fedi di Adas, Paola Bagnasco per l’Adisco, Simona Curti di Aido, Fausto Re per l’Avis Vigatto e Pierluigi Negri, presidente di Admo.
Il primo a parlare, dopo l’esecuzione dell'inno del donatore da parte della banda Giuseppe Verdi e del coro di Eia, è il sindaco Vignali: «Questa festa è importante perché, senza di voi, una città non può dirsi all’avanguardia; sono le virtù civiche, infatti, a fare la differenza: non basta la ricchezza per considerare una città in salute. C'è una frase - conclude il primo cittadino - che condivido appieno; recita così: “Ciò che tieni per te lo hai perduto per sempre, ciò che doni agli altri sarà tuo per sempre” (tratta dal film “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano”, ndr)».
Il discorso annuale, in nome di tutte le associazioni, rivolto ai donatori, tocca quest’anno all’Admo, con le parole di Pierluigi Negri: «Siamo come formiche, ognuno fa la sua piccola parte - spiega -. Se non ci fossimo noi, cosa accadrebbe? Per questo il nostro compito è fondamentale, ma è anche doveroso coinvolgere il più possibile amici e parenti, in modo che il principio del dono si estenda a macchia d’olio». Infine, una proposta rivolta agli amministratori presenti: «Perché non farsi capofila di un progetto che preveda l’istituzione di una “Giornata nazionale del dono”?».
Infine, le tantissime premiazioni per i donatori più assidui. E, particolare emozione, per le consegne degli attestati alle mamme, salite sul palco con i propri piccoli, che hanno donato il sangue del cordone ombelicale. Prima della manifestazione sotto i Portici del Grano, la «Festa del dono» ha avuto un preambolo nella chiesa di Santa Cristina, con la benedizione da parte di don Luciano Scaccaglia dei gonfaloni delle associazioni cittadine. Poi un passaggio, con un giglio in mano, in piazzale Borri, dove il coro delle voci bianche della Corale Verdi, diretto da Beniamina Carretta, ha allietato i donatori con una particolare interpretazione dell'inno di Mameli.
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