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il ricordo

L'ex vicesindaco Cugini: «Grazie alla nobiltà di chi 36 anni fa mi ha salvato»

L'ex vicesindaco Cugini: «Grazie alla nobiltà di chi 36 anni fa mi ha salvato»

25 Febbraio 2025, 17:59


Nel maggio del 1975, Gianni Cugini, futuro vicesindaco di Parma, sta per morire: gli hanno diagnosticato l’epatite fulminante e dato due soli giorni di vita. C’è una flebile speranza, però: iniziare subito tre trasfusioni complete di sangue, da fare nel giro di una settimana. Serve il gruppo B+ e non ce n’è abbastanza. E’ sabato, c’è tempo fino a lunedì. Domenica gioca il Parma in casa e l’appello ai tifosi è d’obbligo. A fine partita si presentano in duecento a donare il sangue necessario, e Cugini, 74 anni, ieri ha potuto raccontare la sua storia ai suoi amici donatori, non senza commuoversi.
«Sono qui grazie a voi, grazie al fatto che 36 anni fa, la nobiltà di molte persone, attraverso una mobilitazione straordinaria, mi ha salvato la vita. Parma ha un cuore grande - riprende Cugini un attimo dopo aver sciolto un piccolo nodo in gola - tanto che negli anni Ottanta fu una delle prima città italiane a raggiungere l’autonomia per quanto riguarda le donazioni di sangue. I ricordi, però, ora è giusto che passino in seconda fila, perché i nostri obiettivi sono sempre indirizzati al futuro e a fare sempre di più».
Anche Cugini, infine, sostiene l’idea lanciata del presidente dell’Admo, Pierluigi Negri, di istituire la Giornata nazionale del dono»: «E’ un’ottima idea, portiamola avanti. La “Festa del dono” di Parma ha trent’anni di storia importante, soprattutto grazie all’iniziativa di persone che oggi non ci sono più e che vorrei ricordare, come Mario Gandini e Giampaolo Giampaoli».
Premiato, infine, per aver donato il proprio sangue più di sessanta volte, Giuliano Fochi: è il donatore più longevo di Parma, con 47 anni di donazioni alle spalle. a.d.b.

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