Mezzo secolo fa fu inaugurato l'ultimo tratto
Mezzo secolo di storia a supporto dello sviluppo economico, turistico e sociale dei territori e del Paese. È l’anniversario che si è celebrati ieri, sabato 24 maggio 2025, riguardante la A15 Parma-La Spezia, strategica arteria autostradale che si snoda per 108 chilometri tra mare e monti, collegando Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna.
Il 24 maggio 1975, con l’apertura al traffico dell’ultimo tratto Montelungo – Pontremoli, l’Italia completava una delle sue opere infrastrutturali più avveniristiche e significative del tempo, un grande progetto ingegneristico – stradale ideato sul finire degli anni Cinquanta per rispondere alle crescenti esigenze del Paese, ormai sempre più bisognoso di nuovi collegamenti veloci necessari alla ripresa del dopoguerra, di cui l’automobile ne è stata uno dei simboli principali.
Un’autostrada che, attraverso un valico, consente di superare l’Appennino Tosco Emiliano collegando la provincia di Parma al mar Tirreno, nata per favorire il trasporto su gomma delle merci dal nord ai grandi porti commerciali di Liguria e Toscana (come evocato dall’originario nome di «Autocamionale della Cisa») e che, negli anni, ha accompagnato lo sviluppo dei territori attraversati.
«Quello di oggi non è solo un importante simbolico anniversario ma è anche un’occasione per confermare il forte impegno di Salt nel rendere l’autostrada sempre più moderna, sicura e intelligente» ha dichiarato Daniele Buselli, Amministratore Delegato Salt.
«In questi 50 anni – ha proseguito – il modo di viaggiare è mutato profondamente ed è nostro compito continuare a rispondere a questi cambiamenti con infrastrutture sicure, tecnologicamente sempre più avanzate e con servizi ancora più evoluti».
«Un’autostrada non è solo un’infrastruttura fisica che attraversa territori, un insieme di asfalto, viadotti e gallerie su cui transitano mezzi – ha concluso Buselli - È un’opera che genera valore nei territori che attraversa, un volano per la nascita di nuove relazioni e connessioni e un’arteria su cui scorrono storie, esperienze e opportunità. Continueremo a investire per custodirla e potenziarla guardando con senso di responsabilità alle generazioni future e al mondo che verrà».
15 milioni di veicoli l’anno
Con oltre 15 milioni di veicoli che percorrono ogni anno l’autostrada, la A15 Parma-La Spezia non è solo un’infrastruttura indispensabile per i collegamenti tra Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, ma anche un acceleratore di sviluppo e un esempio virtuoso di evoluzione a servizio della mobilità.
Gli investimenti
Salt, concessionaria della tratta autostradale dal 2017, anno in cui è stata incorporata la vecchia concessionaria Autocamionale della Cisa (già appartenente al medesimo gruppo industriale), ha destinato complessivamente oltre 813 milioni di euro di cui circa 167 milioni di euro per la manutenzione ordinaria dell’infrastruttura e circa 646 milioni di euro di investimenti finalizzati ad accrescerne il livello di sicurezza mediante il rifacimento di viadotti, gallerie, barriere di sicurezza ed antirumore nonché opere di contrasto al dissesto idrogeologico.
Come è cambiata la Cisa
Nata come arteria prevalentemente al servizio del traffico pesante e commerciale, caratterizzata da un tracciato montano, tortuoso e impegnativo, la A15 Parma-La Spezia si è nel tempo trasformata in un’infrastruttura moderna, più fluida, sicura e funzionale, sempre più orientata anche al traffico leggero e turistico. Questo cambiamento è stato reso possibile grazie a una serie di interventi strategici di ammodernamento che hanno significativamente migliorato il tracciato originario.
Tra i principali si ricordano la variante Citerna–Selva, con il rifacimento del ponte sul Taro 1, realizzata nel 1992 in occasione delle Colombiadi, che ha rappresentato uno dei primi interventi di adeguamento significativo. La variante di tracciato Selva–Grontone a Solignano, che ha consentito di superare una delle sezioni più critiche della tratta originaria, eliminando curve strette e pericolose attraverso la realizzazione di un nuovo tracciato più lineare e sicuro. L'intervento ha incluso la costruzione di due ponti per l’attraversamento del fiume Taro e di un terzo ponte sul torrente Grontone, sostituendo un tratto che in passato imponeva rallentamenti e presentava elevati livelli di rischio. L’opera ha rappresentato un importante passo avanti nella direzione di una viabilità più scorrevole e conforme agli standard di sicurezza attuali.
La variante del Vigne, che ha interessato il celebre ponte di Roccaprebalza, una struttura unica nel suo genere a due piani sovrapposti (una carreggiata sopra l’altra), realizzata per superare l’instabilità geologica dell’omonima frana. Quest’opera ha permesso il completamento delle due gallerie di Roccaprebalza, i cui lavori erano stati sospesi negli anni Settanta a causa delle spinte franose che ne compromettevano la stabilità. L’intervento è stato possibile grazie a complesse opere geotecniche di consolidamento.
A questi si aggiunge la realizzazione del primo lotto del progetto Tibre, un tratto di circa 9,5 km tra l’Autostrada della Cisa e il casello di Sissa Trecasali (Parma), che rappresenta un ulteriore passo verso il potenziamento dei collegamenti con l’asse tirrenico-brennero.
Grazie a queste varianti, l’autostrada ha progressivamente abbandonato le caratteristiche di tortuosità originaria, acquisendo fluidità, modernità e standard di sicurezza sempre più elevati, a beneficio sia dei trasportatori sia degli automobilisti.
Attualmente Salt, in accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è impegnata in un grande piano manutentivo dell’infrastruttura finalizzato a migliorarne ulteriormente la percorribilità, il comfort e la sicurezza allineandola ai più recenti standard normativi. Il principale intervento in corso è la ricostruzione del Viadotto Gravagna in carreggiata Nord tra i caselli di Pontremoli e Berceto, vicino alla galleria di valico che separa Toscana ed Emilia-Romagna.
Numero di veicoli all'anno: oltre 15 milioni
Lunghezza totale: 108 km per senso di marcia,
di cui 2 km in Liguria, 42,5 km in Toscana e 63,5 km in Emilia-Romagna
Viadotti: 188
Sviluppo totale viadotti: 44,03 km, pari al 20,38% dello sviluppo totale dell’autostrada
Cavalcavia: 44
Gallerie: 38 di cui 8 superiori a 500 metri
Sviluppo totale gallerie: 16,318 km, pari al 7,55%
dello sviluppo totale dell’autostrada
Caselli: 7
Aree di servizio: 7
Numero di telecamere dotate di Intelligenza Artificiale ad oggi installate lungo la tratta: 54 all’interno
di quattro gallerie
Numero sensori installati su ponti e viadotti: 19
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