carabinieri
I militari del comando provinciale dei carabinieri di Parma hanno arrestato un 32enne straniero sorpreso ad aggirarsi in modo sospetto nella zona di Via Pastrengo. L’uomo ha anche fornito un documento di un paese stranieri falso. Si tratta di un 32enne dell'est Europa. Nel primo pomeriggio del 17 luglio, nella zona Via Pastrengo, i militari hanno notato l'uomo tra le abitazioni della zona: i suoi movimenti erano sospetti, osservava con insistenza i balconi e le finestre delle case, muovendosi con cautela per non essere notato. Alla richiesta di giustificare il suo comportamento e la sua presenza in quel luogo, l'uomo ha tentennato, fornendo risposte evasive e poco credibili. L'uomo ha esibito una carta d'identità straniera e comunitaria, ma la fattura e la qualità del titolo esibito hanno fatto emergere dubbi sulla sua autenticità. Accompagnato in caserma il documento è stato esaminato con la luce ultravioletta, confrontando gli elementi di verifica con la banca dati dei documenti internazionali. Il documento è risultato essere falso. A questo punto il 32enne è stato foto-segnalato e gli sono state registrate le impronte digitali, accertamenti che hanno permesso di accertare che i dati anagrafici riportati sulla carta d'identità falsa erano corretti, ad eccezione della cittadinanza: il 32enne era in realtà un cittadino dell'est Europa, non appartenente a uno Stato membro, e quindi irregolare sul territorio nazionale poiché privo di un valido permesso di soggiorno. Il 32enne è stato arrestato. Successivamente, l'autorità giudiziaria ha convalidato l'arresto, del 32enne che ora è in attesa di processo. Nella medesima circostanza, si sono attivate le procedure amministrative volte alla regolarizzazione o al rigetto della sua posizione inerente al soggiorno sul territorio nazionale.
È doveroso ricordare che l’odierno arrestato è, allo stato attuale, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall'Autorità Giudiziaria nel corso dell'intero iter processuale e definita solo a seguito dell'eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
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