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Enrico Mentana presenta i temi del Festival di Open (Video). Pizzaballa: "Le cose a Gaza non cambieranno a breve"

19 Settembre 2025, 16:43

Enrico Mentana, editore di Open, presenta i temi che animeranno il Festival. Guarda il video.

«Realisticamente sembra che ci sia poco da fare, perché le grandi istituzioni, il Governo israeliano, gli Stati Uniti ma anche i Paesi arabi non sembrano seriamente interessati a porre fine questa situazione. Quindi, umanamente e realisticamente, non vedo che le cose possano cambiare a breve termine». Così commenta la guerra a Gaza il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in collegamento dalla Giordania con il festival di Open in corso a Parma. Il patriarca latino di Gerusalemme aggiunge: «Se anche dovesse finire oggi, questa guerra non sarà comunque la fine del conflitto e le conseguenze le pagheremo ancora per moltissimo tempo anche nella comunità Internazionale. Le ferite, la sfiducia, il rancore che l’odio che hanno creato resteranno ancora per molto tempo», chiosa. Credo che oggi la maggioranza della popolazione israeliana sia stanca di questa guerra, ma questo non significa che chi vuole la fine della guerra voglia la pace per i palestinesi, sono due cose abbastanza diverse. Vogliono la fine della guerra perché ci sono troppi morti, anche la situazione economica comincia a farsi sentire, centinaia di migliaia di soldati di riserva che non vanno lavorare. E c'è la paura che possano non tornare, ogni giorno ci sono 4/5 morti anche tra gli israeliani. C'e grande stanchezza ma non significa che ci sia un desiderio di porre fine al conflitto Israelo palestinese». Lo ha detto Pierbattista Pizzaballa intervenendo in collegamento con il festival di Open in corso a Parma.
Su Gaza ha aggiunto: «Vogliono che i soldati tornino a casa ma di cosa accade a Gaza interessa a una piccola nicchia della società israeliana, questo è il dramma in corso in questo momento». «I combattimenti si stanno avvicinando anche alla nostra zona. Noi siamo proprio nel cuore della città vecchia, i bombardamenti ci sono, la distruzione pure, Internet va e viene, le comunicazioni sono molto problematiche e sono importantissime perché sono l’unico appiglio per il mondo, cibo scarseggia, insomma, la situazione resta molto difficile». Lo dice il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, raccontando la situazione nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, collegato con il festival di Open che si è aperto oggi a Parma.
Il Patriarca doveva essere presente di persona ma non ha voluto lasciare la sua comunità a Gerusalemme mentre rimane in contatto costante con quella di Gaza guidata dal parroco, padre Gabriel Romanelli. .
«Continuo a dire loro siete liberi di partire - fa sapere - ma ci sono malati che non possono partire, quindi si resta con loro. L’ordine di sgomberare è arrivato a tutto il quartiere. Solo una decina sono partiti, gli altri hanno deciso di restare, noi li sosterremo. Il pericolo è reale, non abbiamo nessuna garanzia, non ci è stato detto assolutamente nulla. Le bombe - prosegue - sono molto potenti, le esplosioni hanno una forza enorme. Al nord di Gaza c'è un problema senz'altro un problema di malnutrizione, al sud molto meno», conclude il cardinale.

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