Rassegna teatrale
Dopo il successo di pubblico e critica riscontrato lo scorso anno, riprende ad Ape Parma Museo la seconda edizione della rassegna “Il mio canto libero”, realizzata dall’associazione Progetti&Teatro aps, in collaborazione con L.O.F.T. Libera Organizzazione Forme Teatrali, con il contributo di Fondazione Monteparma, Sirio cooperativa sociale, Proges cooperativa sociale, e con il patrocinio del Comune di Parma, Regione Emilia Romagna, Fondazione Mario Tommasini, Consorzio Solidarietà Sociale e Ausl Parma.
Da venerdì 3 a domenica 5 ottobre gli spazi tradizionalmente deputati ad accogliere le arti visive saranno abitati da laboratori, incontri, dibattiti, spettacoli teatrali aperti al pubblico e ad ingresso gratuito; un programma variegato - con artisti di L.O.F.T. molto seguiti a Parma (ritroveremo Carlo Ferrari, Adriano Engelbrecht, Elisa Cuppini, Savino Paparella, Sandra Soncini, Francesca Grisenti, Patrizia Mattioli, Franca Tragni) e anche con ospiti esterni (come lo scrittore, ed amico di Alda Merini, Aldo Colonnello) - che avrà quale fulcro d’indagine la tematica della salute mentale. “Il tempo storico che viviamo richiede una costante attenzione a questo delicato argomento” spiega il regista e ideatore del progetto Carlo Ferrari “è necessario non abbassare mai la guardia e mantenere vivo il dibattito pubblico sul tema del benessere psichico. “Il mio canto libero” vuole essere una impronta artistica, sociale, aggregante e condivisa. Vogliamo offrire un esempio concreto di “welfare culturale”, dove arte e salute s’incontrano per generare consapevolezza e reale inclusione. Proteggere, promuovere e parlare della salute mentale vuol dire non isolarla ma darle respiro e dignità. In questa edizione il tema conduttore sarà la poetica di Alda Merini e anche i laboratori teatrali dedicati a utenti in cura ai servizi per la salute mentale, saranno incentrati, nella restituzione al pubblico, sulle poesie della Merini. Tutto il progetto nasce quindi in primis per sensibilizzare sull’importanza della salute mentale, sulla prevenzione e sull'incremento di azioni artistiche, creative, culturali, a sostegno di attività e programmi dedicati al benessere psicologico, ma anche come esperienza immersiva che insegni a lottare contro lo stigma che ancora oggi ruota attorno al disagio psichico” .
Tre giornate speciali, dunque, rese possibili anche grazie alla collaborazione intrecciata con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Parma che ha inserito il programma de “Il mio canto libero” all’interno della più ampia progettualità regionale “Teatro e salute mentale”.
“Il teatro è una delle tante attività che costantemente coinvolgono importanti realtà culturali e i nostri servizi per la salute mentale. Da molti anni, infatti, il Dipartimento salute
mentale lavora sullo sviluppo dell’arte e del linguaggio teatrale nella prevenzione e cura dei disturbi psichici e psicologici, insieme a numerosi partner. Il teatro contribuisce a superare l’isolamento e l’istituzionalizzazione delle persone con disturbi, offrendo contesti positivi di socializzazione, espressività, conoscenza di sé e dunque superamento delle proprie difficoltà, fino a prevedere anche percorsi di professionalizzazione artistica. Non a caso, tra i mandati del programma regionale “Teatro e salute mentale” c’è anche quello di far crescere gli aspetti professionalizzanti dei partecipanti, per aiutare a 360° la persona con disagi o malattia mentale – sostiene la subcommissaria sanitaria dell’Azienda Usl di Parma, Alessandra Tassoni - Ringrazio quindi gli organizzatori della rassegna per il loro rinnovato impegno nella creazione di nuovi e stimolanti progetti ai quali partecipiamo con convinzione e soddisfazione, vista la positività degli esiti anche sotto il profilo terapeutico-riabilitativo”.
Teatro, poesia, incontri per difendere e valorizzare la libertà di espressione senza pregiudizi, etichette o discriminazioni. In un momento storico in cui parlare apertamente di benessere psicologico è ancora complicato, seppur imprescindibile, progetti come “Il mio canto libero” tracciano una strada virtuosa da intraprendere, dove dialogo e condivisione si compiono nella sinergia fra realtà culturali e istituzionali e, soprattutto, attraverso il potere trasformativo dell’arte.
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