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Montechiarugolo

Rimpatriata fra Parma e Reggio 65 anni dopo il diploma: con gli allievi anche l'insegnante centenario Mario Sicuri - Foto

La classe 5° A Meccanici dell’Istituto Tecnico Industriale (Iti) di Reggio Emilia si è ritrovata a 65 anni dal diploma

14 Ottobre 2025, 18:34

Dopo 65 anni, con qualche capello bianco e qualche segno del tempo sul volto, i ragazzi della 5° A Meccanici dell’Istituto Tecnico Industriale (Iti) di Reggio Emilia si sono ritrovati a pranzo al ristorante Trotter di Montechiarugolo.
Un appuntamento straordinario per gli ex studenti di Reggio e Parma, diplomati nel lontano 1960, al quale non è voluto mancare il mitico prof. ing. Mario Sicuri, ormai centenario, insegnante - poi preside - dell’Iti di Reggio, prima di tornare a Parma. Sicuri era accompagnato per l’occasione dalla figlia Anna Rita, preside a sua volta all’Istituto tecnico agrario statale Bocchialini di Parma.
Con la voce piena di emozione, Sicuri ha salutato i suoi ex studenti, che si sono stretti intorno a lui e lo hanno affiancato mentre scorreva l’elenco dei nomi e, nello stesso silenzio di un tempo, ripeteva l’appello:

Alfonso Arleoni, Aldo Barbarini, Leo Boccaletti, Duilio Bolzoni, Mario Bronzoni, Giorgio Campanini, Giulio Carraglia, Claudio Carretta, Franco Colpo, Angelo De Marchi, Drasto Del Monte, Luigi Federici, Francesco Garzi, Glauco Gianferrari, Casimiro Gualdi, Antonio Mainini, Luciano Malavolti, Massimo Manini, Emilio Mussini, Rolando Paterlini, Umberto Pioli, Giulio Prandi, Giovanni Roncroffi, Franco Rosi, Roberto Rossetti, Aimone Storchi, Celso Tedeschi, Antonio Tommasi, Luigi Viani, Gian Carlo Zanichelli, Romano Zilioli.

“Oggi non parliamo di meccanica, ma del nostro futuro”, hanno esordito con lo stesso entusiasmo di allora gli ex studenti che tra ricordi e aneddoti hanno rinsaldato il filo di una lunga amicizia, proiettata verso un domani ancora pieno di progetti, come quelli studiati sui banchi di scuola, ma con la tranquillità e la consapevolezza di aver già superato l’esame più importante: quello della vita.
E così, insieme alla memoria dei tempi della scuola sono cominciati a fluire i racconti di 65 anni di lavoro che hanno caratterizzato il tessuto imprenditoriale ed economico del nostro territorio, lasciando un segno nella storia economica locale e nazionale.

“Nel 1960, anno del nostro diploma, l’Italia era in pieno boom economico e il settore dell’industria meccanica richiedeva mano d’opera e tecnici specializzati. Alla fine degli Anni ’50 all’ITI c’era una sola classe di meccanici e due di elettrotecnica. La classe 5A Meccanici era al posto giusto al momento giusto” raccontano gli ex studenti, sovrapponendo voci e ricordi.
“Le richieste di assunzioni arrivavano da tutta Italia, in particolare da Piemonte, Lombardia, e da aziende importanti, come Fiat, Alfa Romeo, Salmoiraghi, Singer, Borletti, Ansaldo, Agip/Eni ecc. ecc. In Emila le richieste provenivano dal settore delle macchine agricole, componentistica, motoristica” spiegano.

“La scuola ci ha permesso di scegliere il nostro futuro: alcuni andarono in grandi aziende del nord Italia, altri si collocarono in aziende del reggiano, del parmense e del modenese, altri decisero di rimanere nell’Istituto, ma questa volta dall’altra parte della cattedra, come insegnanti di area tecnica.

Buona parte sono diventati manager qualificati con specializzazioni diverse nella progettazione, gestione, produzione, qualità, commerciale, ecc. Altri avviarono attività imprenditoriali, dando vita a realtà aziendali tuttora attive nel territorio (come CSF Inox a Montecchio, Gruppo AMA a San Martino in Rio, Vimi Fasteners a Novellara), che danno lavoro a centinaia di persone e famiglie e portano la nostra creatività e operosità in tutto il mondo”.

“Successi che non sono arrivati per caso – ci tengono a sottolineare – le cui fondamenta sono state ben costruite e modellate da insegnanti qualificati, competenti e di grande esperienza. Molti insegnanti, particolarmente quelli delle materie tecniche, erano ingegneri titolari o dirigenti di aziende metalmeccaniche e ci hanno trasmesso solide nozioni tecniche che ancora oggi rappresentano la base del nostro settore”. 

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