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"ECOSISTEMA URBANO"

L'Italia arretra sulla sostenibilità ma Parma è nella top10

Legambiente: indice performance dei capoluoghi -3,8% in due anni

L'Italia arretra sulla sostenibilità ma Parma è nella top10

20 Ottobre 2025, 12:22

Città italiane in affanno sulla sostenibilità: nel 2024 è calata la media del punteggio dei capoluoghi che hanno perso terreno sui diversi obiettivi. Forte il divario tra Nord e Sud; Parma è settima a livello nazionale.
E’ il quadro che emerge da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sul 2024. 
In base ai dati del Rapporto nel 2024 è calato al 54,24% la media del punteggio raggiunta dai 106 capoluoghi, registrando un -3,8% rispetto a due anni fa quando si attestava al 56,41%.
Se si guarda alle singole città, nel 2024 sono Trento (79,78 %) e Mantova (78,74%) le uniche città a superare la soglia di 75 punti e a dominare la classifica di Ecosistema Urbano ottenendo rispettivamente il primo e secondo posto. Dietro di loro si piazza Bergamo, al terzo posto con un punteggio del 71,82%, risalendo la classifica di ben 13 posizioni (nella passata edizione era 16esima), grazie ad un impegno costante soprattutto nel settore della raccolta differenziata e della ciclabilità.
Le altre città che rientrano della top ten sono Bolzano, quarta, seguita da Pordenone, Reggio Emilia, Parma, Rimini, Bologna, Forlì.

Il Sud è sempre in grande affanno, ad eccezione di Cosenza, 16esima in classifica, unica città del Meridione nella top 20 anche se rispetto alla passata edizione perde 3 posizioni (era 13esima). In fondo alla classifica ci sono nove città del sud - Caltanissetta (97), Caserta (98), Catania (100), Palermo (101), Catanzaro (102), Napoli (103), Crotone (104), Vibo Valentia (105°), Reggio Calabria (106°) - che non arrivano a toccare il 35% del punteggio. Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria sono addirittura al di sotto dei 25 punti su 100.
Nel 2024, inoltre, cala la media della superficie urbana dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità - 10,39 metri equivalenti ogni 100 abitanti, così come diminuisce sia l'estensione media delle isole pedonali nei comuni capoluogo passando agli attuali 48,6 mq sia quella delle zone a traffico limitato che nel 2024 si attesta a 368,3 metri quadri ogni 100 abitanti. Cresce, stando i dati Ispra, il consumo di suolo nel totale dei capoluoghi: dal 2018 al 2023 è pari a circa 4500 Ha, a fronte di un calo del numero degli abitanti (-346.000 abitanti). Ne deriva una crescita del suolo impermeabilizzato per ogni abitante delle città, sempre su base quinquennale, pari a +6,3 mq/ab dal 2018 al 2023 (+3,5% rispetto al 2018), con forti variazioni da città a città. (ANSA).

Tra i segnali positivi che emergono dal nuovo report Ecosistema Urbano, c'è la raccolta differenziata che per la prima volta, tra i capoluoghi, supera la media del 65%. Inoltre, sono ben 15 i capoluoghi che sono oltre l’80% . Cresce il numero dei passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico locale nelle città capoluogo, anche se le performance generali sono ancora lontane dai livelli europei. Tra le città a prova di servizi tpl c'è Milano con 424 passeggeri nel 2024 rispetto ai 415 dello scorso anno, i 357 del 2022 e ai 303 del 2021. Anche Roma mostra lievi segnali incoraggianti salendo dai 259 viaggi procapite all’anno della passata edizione ai 277 di quest’anno. Venezia resta la migliore sebbene in calo, interrompendo una crescita costante, mentre Firenze prosegue a migliorare (sale dai 225 dello scorso anno ai 247 passeggeri/ ab/anno). «Le città italiane - commenta il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani - si stanno lentamente trasformando. Sono tanti e visibili i cantieri della transizione ecologica, ma sono ancora troppi i problemi irrisolti». «Il Paese ha bisogno di interventi normativi e strumenti per facilitare una rigenerazione urbana adeguata alla sfida climatica a partire da una legge nazionale che fermi il consumo di suolo che non è causato dal fotovoltaico a terra, oggi vietato per legge, ma da altre infrastrutture. Serve anche rivedere il sistema dei bonus edilizi per rispettare gli obiettivi della direttiva case green.
Le città italiane possono diventare un concreto campo d’azione di quel Clean Industrial Deal lanciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen all’inizio del suo secondo mandato, ma dobbiamo crederci di più». 

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