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Firmato un protocollo

Stati generali della sicurezza stradale: a Parma calano gli incidenti ma c'è un morto in più - Video

17 Novembre 2025, 16:49

Promuovere e far crescere la cultura di una mobilità sicura e programmare iniziative per favorire la prevenzione e la riduzione delle vittime degli incidenti stradali. Sono gli obiettivi principali degli Stati generali della sicurezza stradale, voluti dalla Regione Emilia-Romagna, convocati a Bologna, all’indomani della giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, che si celebra ogni anno la terza domenica di novembre. Incontro accompagnato dai dati: nel primo semestre 2024 con lo stesso periodo del 2025, in provincia di Parma gli incidenti passano da 848 a 834, i decessi da 9 a 10 e i feriti da 848 a 834.


I lavori hanno preso il via con saluti istituzionali del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, insieme al presidente dell’Anci Emilia-Romagna, Marco Panieri e alla vicepresidente dell’Upi, Valentina Palli. Nel corso della sessione si sono alternati gli interventi di esperti del settore, dirigenti regionali, rappresentanti delle associazioni e professionisti del mondo della sanità e dell’istruzione. A concludere la mattinata di discussione l’intervento dell’assessora alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Irene Priolo. Nel corso dell’iniziativa è stato sottoscritto il protocollo di collaborazione tra l’Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, l’Anci dell’Emilia-Romagna e l’Unione delle provincie dell’Emilia-Romagna, finalizzato alla collaborazione in materia di sicurezza stradale e salute urbana, che avrà una durata triennale fino a dicembre 2028.

I dati sull’incidentalità in Emilia-Romagna

Nel corso della giornata di lavori sono stati presentati anche i dati provvisori, elaborati dall’Ufficio Statistiche della Regione Emilia-Romagna, dell’incidentalità sulle strade della regione relativi ai primi sei mesi del 2025. A livello regionale, da gennaio a giugno 2025 si registra una lieve inversione di tendenza riguardo agli esiti degli incidenti stradali. Infatti, a fronte di un numero degli incidenti in calo di 24 casi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 8.125 a 8.019. Aumenta, purtroppo con 5 vittime in più, il numero dei decessi (che passa da 128 a 133) e quello dei feriti, che passa da 10.463 a 10.579 (+116). Nel primo semestre del 2025 il maggior numero di incidenti è avvenuto sulle strade urbane dove sono stati 5.727, facendo registrare 50 morti e 7.133 feriti, mentre sulle strade extraurbane gli incidenti sono stati 2.382, con 83 decessi e 3.446 feriti. Considerando la tipologia di veicolo coinvolto tra gennaio e giugno 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 i decessi di soggetti a bordo di autovettura passano da 48 a 54, da 31 a 28 quelli a bordo di motocicli, da 12 a 20 i ciclisti e da 20 a 16 i pedoni.  

Il protocollo nel dettaglio

L’accordo stabilisce la collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e le rappresentanze emiliano-romagnole di Anci e Upi per promuovere un approccio condiviso alla sicurezza stradale e alla salute urbana, valorizzando il ruolo dei territori e delle amministrazioni locali. Il patto intende rafforzare il dialogo con i Comuni per raccogliere fabbisogni e criticità e stimolare politiche e interventi, anche integrati, che migliorino le condizioni di sicurezza nelle aree urbane ed extraurbane. In particolare, i Comuni medio piccoli riceveranno un supporto nella progettazione della sicurezza stradale favorendo interventi di riduzione dell’incidentalità nella programmazione delle infrastrutture.

 Tra le azioni previste rientrano la costruzione di reti multiscopo con soggetti istituzionali, scolastici, sanitari e associativi, la definizione di checklist tecniche e politiche utili agli operatori e lo sviluppo di sistemi per acquisire e rendere disponibili dati di qualità sugli incidenti. È, inoltre, in programma un focus sulla ciclabilità e sulla moderazione del traffico, con indicazioni progettuali basate sulle linee guida regionali. E ancora, saranno attivati percorsi formativi e iniziative di sensibilizzazione sui costi sociali dell’incidentalità e sulle soluzioni disponibili, oltre alla definizione di materiali e campagne integrate che connettano sicurezza, risparmio e qualità dell’aria e il rafforzamento delle politiche soft indirizzate ad orientare positivamente i comportamenti della collettività.  

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