×
×
☰ MENU

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

495 codici rossi dall'inizio dell'anno a Parma e provincia, 27 arresti e oltre 416 denunce: tutti i dati dei carabinieri

“Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” l’impegno dell’arma dei carabinieri in Emilia Romagna: prevenzione, protezione e contrasto.

25 Novembre 2025, 11:42

Credi di essere vittima di violenza di genere? Clicca qui

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri rinnova il proprio impegno nel contrasto a ogni forma di violenza di genere, rendendo noti alcuni dati dell’attività svolta nell’ultimo anno in Emilia Romagna. Un impegno costante, fatto di interventi tempestivi, tutela delle vittime e azioni incisive nei confronti dei responsabili.

Dati operativi per la Regione Emilia Romagna

Nel corso dell’anno, i presidi dei Carabinieri hanno attivato 3.967 “codici rossi”, lo strumento che garantisce un intervento immediato nei casi di violenza domestica e di genere. In 308 situazioni si è reso necessario l’intervento di centri antiviolenza o il ricorso a case rifugio, fondamentali per offrire alle vittime un percorso di protezione e sostegno.

L’azione di contrasto si è concretizzata attraverso:

- 146 allontanamenti d’urgenza dalla casa familiare, a tutela immediata della persona offesa.

- 535 divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, 326 dei quali con applicazione del braccialetto elettronico, strumento essenziale per monitorare il rispetto delle prescrizioni.

- 283 arresti per reati attinenti alla violenza contro le donne, tra cui:

- 142 per maltrattamenti e/o lesioni aggravate in ambito familiare

- 40 per atti persecutori

- 24 per violenza sessuale

- 2 per revenge porn

- 3 per costrizione o induzione al matrimonio

- 72 per violazione di provvedimenti di allontanamento o divieto di avvicinamento

Parallelamente, sono stati denunciati in stato di libertà 3.816 soggetti, di cui:

- 2.589 per maltrattamenti e/o lesioni aggravate in ambito familiare

- 855 per atti persecutori

- 330 per violenza sessuale

- 35 per revenge porn

- 7 per costrizione o induzione al matrimonio

- 74 per violazione di provvedimenti di allontanamento o divieto di avvicinamento

Le Stanze Rosa: un luogo sicuro per denunciare

Un pilastro fondamentale della strategia dell’Arma è rappresentato dalle Stanze dedicate all’ascolto protetto delle donne vittime di violenza.

Nell’ambito del progetto nazionale “Una stanza tutta per sé”, nato nel 2015 da un accordo dell’Arma dei Carabinieri con l’Associazione Soroptimist International, in ben 24 presidi del territorio regionale sono stati attivati spazi appositamente progettati per garantire rispetto, accoglienza e assoluta riservatezza, per aiutare le vittime di violenza a raccontare la propria esperienza lontano da ambienti freddi o potenzialmente intimidatori.

Le Stanze costituiscono un luogo sicuro, curato e protetto, dove personale appositamente formato accoglie le vittime con sensibilità e professionalità, accompagnandole passo dopo passo in un percorso di tutela e protezione.

Dati operativi nella Provincia di Parma (gennaio - novembre)

Nel corso del 2025, i presidi dei Carabinieri della Provincia di Parma hanno registrato un elevato volume di interventi e provvedimenti:

495 “Codici Rossi” attivati per garantire l’intervento immediato nei casi di violenza domestica e di genere.

Nello specifico:

- 27 Arresti per reati specifici contro le donne (maltrattamenti, lesioni aggravate in ambito familiare, atti persecutori, violenza sessuale e revenge porn);

- 416 Responsabili denunciati in stato di libertà, per i reati sopra indicati;

- 12 le persone arrestate per violazione di provvedimenti restrittivi (obbligo di allontanamento e divieto di avvicinamento);

- 6 le persone denunciate in stato di libertà per i reati sopra indicati.

Facendo riferimento al solo mese di novembre, si riportano alcuni episodi ai quali i Carabinieri di Parma hanno dato pronta risposta.

Il 14 novembre  al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Langhirano hanno denunciato un 59enne italiano alla Procura di Parma per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Parimenti hanno trasmesso l’esito delle investigazioni al GIP del Tribunale di Parma per le valutazioni di competenza in ordine all'aggravamento della misura cautelare.

Secondo quanto ricostruito, nel mese di aprile 2025 i Carabinieri della Stazione di Langhirano hanno dato esecuzione all'ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Parma nei confronti di un 59enne italiano. Il provvedimento ha imposto all'uomo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese (la coniuge e i due figli maggiorenni) e il divieto di comunicazione con le stesse. A rafforzamento della misura, in data 21 maggio 2025, gli operanti hanno proceduto all'applicazione del dispositivo elettronico di controllo a distanza ( braccialetto elettronico), così come disposto dall'Autorità Giudiziaria.

Le indagini hanno registrato nuovi sviluppi a seguito di un grave episodio avvenuto l'11 novembre 2025. In tale circostanza, nonostante le prescrizioni imposte, il 59enne avrebbe violato il divieto di avvicinamento recandosi nei pressi di un'abitazione ove erano presenti i familiari protetti dalla misura.

Secondo quanto è stato denunciato dalle parti offese, l'uomo, alla guida della propria autovettura, avrebbe transitato ripetutamente (almeno tre o quattro volte) davanti all'immobile, rallentando fino a fermarsi a pochissimi metri dai presenti. In tali circostanze, l’uomo avrebbe incrociato lo sguardo con i familiari e avrebbe proferito frasi ingiuriose e minacciose al loro indirizzo, per poi allontanarsi verso il centro città.

Le vittime hanno immediatamente allertato il 112, e una pattuglia dell'Arma è intervenuta prontamente in zona per le ricerche del caso.

Nelle giornate del 12 e 13 novembre 2025, i familiari si sono presentati presso i Comandi competenti e hanno sporto formale querela.

Sempre il 14 novembre, i Carabinieri della Stazione di Borgo Val di Taro, hanno tratto in arresto un 49enne straniero, sottrattosi alla cattura da mesi, su esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Parma.

L’uomo, condannato alla pena di 5 anni e 3 mesi di reclusione, è stato rintracciato dai Carabinieri nell’abitato di Borgo Val di Taro, da dove aveva fatto perdere le proprie tracce da tempo.

Il provvedimento di carcerazione trae origine da plurime condotte delittuose poste in essere dall’indagato dall’anno 2017 sino all’anno 2021 nel territorio di Borgo Val di Taro a danno dei famigliari conviventi che hanno subito soprusi e violenze denunciando il famigliare.

Le ipotesi delittuose contestate dalla magistratura riguardano maltrattamenti in famiglia, lesioni, percosse e violenze di natura sessuale perpetrate nella sfera famigliare dell’indagato.

Nella giornata del 14 novembre, i Carabinieri della Stazione di Borgotaro hanno avuto notizia che il catturando potesse essere tornato presso la casa coniugale e hanno avviato un servizio mirato per confutare la veridicità della segnalazione.

Il 49enne è stato rintracciato dai militari proprio nell’abitazione della famiglia, qui dopo essere stato messo al corrente del provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti, è stato accompagnato in caserma e dichiarato in stato di arresto.

Il 49enne è stato successivamente tradotto e associato nel carcere di Parma dai Carabinieri.

Il 16 novembre u.s., i Carabinieri della Stazione di Traversetolo hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria quattro persone di cittadinanza straniera – due donne di 51 e 25 anni e due uomini di 50 e 30 anni, tutti legati dal vincolo di consanguineità e affinità – in quanto ritenuti presunti responsabili di maltrattamenti in famiglia in danno di una loro connazionale 22enne, dimorante all'interno del medesimo nucleo coabitativo.

L'attività investigativa ha avuto origine a seguito di una richiesta di intervento pervenuta al numero unico di emergenza 112 da parte della vittima nella mattinata del 16 novembre, che ha immediatamente attivato una pattuglia della locale Stazione.

I militari operanti, intervenuti tempestivamente, hanno proceduto all'escussione della richiedente in una stanza protetta. La giovane, in evidente stato di vulnerabilità e prostrazione emotiva, ha riferito di essere sottoposta, sin dal suo arrivo in Italia nel gennaio 2025, ad una serie continuativa di vessazioni a carattere psicologico.

La donna, coniugata a seguito di matrimonio combinato, ha denunciato che i familiari acquisiti del marito (assente dal territorio nazionale per ragioni lavorative sin dal giorno delle nozze) hanno posto in essere condotte sistematiche di violenza psicologica manifestatesi in continui rimproveri e divieti ingiustificati che le hanno impedito l'autonomia personale e la libertà di movimento. Tale condotta vessatoria ha determinato nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e timore.

A seguito della querela sporta dalla 22enne nei confronti dei 4 congiunti del marito, e su istanza dei Carabinieri, il Pronto Intervento Sociale ha disposto e ha provveduto al suo immediato collocamento in una struttura protetta, garantendone la tutela e l'allontanamento dall'ambiente familiare pregiudizievole.

Sempre nel corso della giornata del 16 novembre, a Berceto, i Carabinieri della locale Stazione, con il supporto dei militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Borgo Val di Taro, hanno proceduto all'arresto in flagranza di reato di un cittadino italiano di 35 anni, ritenuto il presunto responsabile dei reati di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno della compagna convivente.

L'episodio che ha condotto all'arresto ha avuto origine dalla tempestiva chiamata di emergenza che la vittima è riuscita a effettuare al 118 durante l'aggressione in corso. Il compagno, in un raptus d'ira, avrebbe colpito la donna ripetutamente al volto, procurandole lesioni ed ematomi.

Secondo quanto è stato ricostruito nel corso dell'attività d'indagine condotta dai militari dell'Arma, l'aggressione non avrebbe rappresentato un fatto isolato. Già da anni, per motivi riconducibili a gelosia, la donna sarebbe stata oggetto di una serie continuativa di violenze fisiche e verbali che, per timore e vergogna, non ha mai avuto il coraggio di denunciare. Tali condotte vessatorie sarebbero sfociate nel più grave episodio che ha determinato l'intervento e l'arresto 35enne.

Il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.), dopo aver convalidato l'arresto, ha disposto nei confronti dell'indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico in un immobile situato in provincia.

Un impegno che continua

L’Arma dei Carabinieri ribadisce la propria determinazione nel prevenire e contrastare la violenza contro le donne, rafforzando la collaborazione con istituzioni, centri antiviolenza e realtà del territorio. La tutela delle vittime, la lotta contro ogni forma di sopraffazione e l’impegno per una società in cui ogni donna possa sentirsi libera, protetta e ascoltata rappresentano una priorità assoluta e un dovere quotidiano per ogni Carabiniere.

Carabinieri e "Soroptimist" rinnovano il protocollo d’intesa

Nella mattinata del 7 novembre u.s., presso il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, il Comandante Generale Gen. C.A. Salvatore Luongo e la Presidente del Soroptimist International d’Italia, Dott.ssa Adriana Macchi, hanno sottoscritto il nuovo protocollo d’intesa 2025, che rinnova e rafforza la collaborazione avviata nel 2015 con il progetto “Una stanza tutta per sé”, dedicato all’accoglienza protetta delle donne vittime di violenza e delle persone vulnerabili.

La firma del protocollo avviene nel decennale della sottoscrizione del primo accordo e in prossimità della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, riaffermando l’impegno congiunto dell’Arma e del Soroptimist nel contrasto a ogni forma di violenza di genere.

Il nuovo accordo aggiorna e amplia il precedente protocollo del 2022, introducendo il progetto “Una stanza tutta per sé… portatile”. Un kit dotato di notebook e microtelecamera integrata per la registrazione audio-video delle denunce e delle escussioni, destinato alla diffusione ai reparti dell’Arma sul territorio, anche indipendentemente dalla presenza di una stanza d’ascolto protetto dedicata.

Tra le altre novità introdotte anche l’estensione della durata del protocollo a cinque anni, per garantire maggiore continuità e programmazione delle attività congiunte, nonché l’adeguamento al nuovo quadro normativo.

Nel corso di dieci anni, la proficua partnership tra l’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist International d’Italia ha permesso di raggiungere risultati significativi e concreti:

- 209 locali dedicati all’ascolto protetto allestiti presso altrettante caserme in tutto il territorio nazionale;

- 79 valigette portatili “Una stanza tutta per sé… portatile” distribuite ai reparti dell’Arma.

Con la sottoscrizione del nuovo protocollo, l’Arma dei Carabinieri e il Soroptimist International d’Italia celebrano dieci anni di collaborazione e confermano la volontà di proseguire insieme nel sostegno alle donne che trovano il coraggio di denunciare, promuovendo un modello di rete istituzionale e solidale a tutela della dignità, della libertà e della sicurezza delle vittime di violenza.

Un impegno che si rinnova alla vigilia del 25 novembre, a testimonianza della costante attenzione dell’Arma dei Carabinieri e del Soroptimist alla prevenzione, alla protezione e al rispetto dei diritti umani fondamentali.

Rivolgendo lo sguardo al futuro, l’Arma intende confermare il proprio contributo nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, ben consapevole delle difficoltà di intercettare in anticipo - a differenza di molte altre fattispecie di reato - i singoli episodi delittuosi, posto che si manifestano nella loro gravità e vengono denunciati dopo molto tempo rispetto all’inizio delle condotte vessatorie, in una fase già critica per l’integrità fisica e la sicurezza delle vittime.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI