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Osteopatia, disciplina «dolce», manipolazioni per stare bene

Osteopatia,  disciplina «dolce»

di Gianfranco Beltrami

04 Febbraio 2023, 15:08

L'osteopatia, tecnica nata per ripristinare le normali funzioni dell’organismo, si va sempre più affermando, tanto che un sondaggio del 2020 ha stimato siano circa 200.000, fra cui molti medici, gli osteopati presenti in 46 paesi del mondo.
In Italia nel 2021 è stata riconosciuta la professione sanitaria dell’osteopata, ottenibile con laurea triennale universitaria abilitante ed iscrizione all’albo, che consente di svolgere in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento di disfunzioni somatiche nell'ambito dell'apparato muscolo scheletrico.


L’osteopatia è una tecnica sviluppata verso la fine dell’800 negli Stati Uniti da Andrew Taylor Still e si basa sul principio che le strutture anatomiche e le funzioni fisiologiche dell’organismo umano sono strettamente integrate e che il benessere di una persona dipende dall'equilibrio delle strutture neurologiche, muscoloscheletriche e viscerali.
Ho avuto modo di sperimentare fra i primi in Italia, fin dai primi anni Ottanta con importanti collaborazioni, i benefici dell’osteopatia in ambito sportivo e nel trattamento di numerose patologie, toccando con mano vantaggi di una tecnica che non si sofferma solo sul sintomo, ma si approccia alla persona nella sua interezza, considerando il corpo come un tutt’uno e attraverso la palpazione e la manipolazione di quel sistema connettivale, che mette in comunicazione muscoli, ossa, vasi e nervi, stimola l’auto guarigione, sfruttando la naturale capacità del corpo di autoregolarsi e ritrovare così lo stato di salute.
Una professionalità importante che, collaborando con il medico e con tutte le altre figure professionali sanitarie, è in grado di garantire al paziente un percorso diagnostico e terapeutico in assoluta sicurezza.
L’osteopatia non deve sostituire in alcun modo le terapie farmacologiche o specialistiche prescritte dal medico e l’intervento di altre validissime figure professionali come fisioterapisti, massaggiatori e chinesiologi ma con queste deve integrare le proprie competenze, una volta che insieme al medico è stata fatta la corretta diagnosi e condivisa la terapia.
La diagnosi osteopatica comprende l’anamnesi, la palpazione, i test di mobilità attiva e passiva per identificare parametri associati alla comparsa del dolore, asimmetria, range di movimento, attenta valutazione delle modificazioni dei tessuti come rigidità, edema o fibrosi.


Dopo la diagnosi, la terapia si basa unicamente su manipolazioni manuali per lo più dolci e non invasive che trattano le diverse patologie con l’intento di eliminare quelle alterazioni o blocchi responsabili del dolore o della disfunzione.
Il campo d’azione dell’osteopatia esclude peraltro tutte le lesioni anatomiche gravi, oltre che tutte le urgenze mediche in cui è fondamentale agire tempestivamente, in quanto queste patologie non possono essere combattute con le sole difese dell’organismo, ed esclude anche le malattie infettive, degenerative e genetiche.
Nel mondo sportivo sono molti i campi applicativi dell’osteopatia non solo nell’ambito della cura di diverse problematiche dell’atleta ma anche nella loro prevenzione.
Affidarsi all’osteopata per un atleta significa la volontà di prendersi cura del proprio corpo per ottenere la massima efficienza dell’apparato muscolo-scheletrico ed il massimo delle proprie potenzialità per ottimizzare la prestazione.
Questo vale per gli atleti che praticano le discipline dell’atletica leggera, per ciclisti, tennisti, sciatori, pallavolisti, golfisti, ma non vi è disciplina sportiva in cui non sia importante mantenere il migliore assetto posturale evitando contratture e disfunzioni che sono causa di infortuni e cali di rendimento.
Tenendo in considerazione tutta la storia personale del paziente, la sua postura, le sue caratteristiche, I’osteopata valuta la mobilità delle strutture articolari ed interviene con le tecniche manuali più opportune con l’obiettivo di ripristinare la fisiologica ed ergonomica distribuzione del movimento sul piano articolare e miofasciale.
L’obiettivo è di limitare la possibilità di sviluppare sintomi che influirebbero negativamente sulla performance dell’atleta.
Le strutture più frequentemente esposte a sintomi sono il tratto cervicale della colonna vertebrale, il tratto lombare, la spalla, il gomito, i tendini della regione del ginocchio, il tendine achilleo, i tendini che si inseriscono su epitroclea ed epicondilo nel tennis e negli sport di lancio.


La manipolazione del sistema fasciale e delle articolazioni che sono coinvolte nello schema motorio dell’atleta riducono gli attriti e migliorano gli scorrimenti delle fasce muscolari prevenendone l’usura. Il trattamento osteopatico è particolarmente indicato anche negli stati dolorosi che sono la conseguenza di squilibri non ancora evoluti in una vera e propria patologia, quindi ancora recuperabili velocemente come ad esempio i dolori lombari che possono evolvere, se non trattati preventivamente, in protrusioni, sciatalgie ed ernie discali.
Il trattamento osteopatico può inoltre essere di supporto ad altre figure sanitarie per ridurre i tempi di recupero nel trattamento di lesioni traumatiche fra cui distorsioni, stiramenti, contratture, pubalgie, tendiniti, epicondiliti, strappi muscolari, valutando l’atleta al fine di risalire allo squilibrio principale che ha portato il tessuto in questione al sovraccarico e alla infiammazione.

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