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salute

Alta pressione: con il gran caldo in agguato, occhio agli «sbalzi»

Gli accorgimenti per gli ipertesi e gli ipotesi

Alta pressione

di Monica Rossi

06 Luglio 2023, 11:05

Luglio è dietro l’angolo, arriva il gran caldo, quello vero di cui iniziamo ad avere le prime avvisaglie, e come sempre gli specialisti ricordano le regole auree per evitare malori e malesseri legati sia alle ondate di calore, sia alle patologie per le quali le elevate temperature estive e l’afa sono nemiche.

Le regole, intanto, sono note ma per amor di precauzione le ribadiamo: «bere molta acqua a temperatura ambiente; evitare bibite gassate e/o contenenti zuccheri e in generale le bevande ghiacciate o fredde, alcool e caffeina. Fare pasti leggeri, evitare cibi grassi, fritti, troppo elaborati o troppo ricchi di zuccheri. Se si sta all’aperto, coprirsi la testa, usare occhiali da sole ed evitare le ore centrali della giornata. Usare correttamente i condizionatori. Limitare l’uso del forno. Indossare abiti comodi, leggeri e freschi», come fa sapere l’Asl nel «Piano caldo» del distretto di Parma divulgato nei giorni scorsi per fornire supporto alla popolazione.

Al netto delle raccomandazioni che tutti dovrebbero mettere in pratica usando una robusta dose di buonsenso, come si deve comportare la popolazione fragile? Anziani sopra i 75 anni, bambini, pazienti affetti da patologie complesse sono senza dubbio i più esposti e per loro si raccomandano attenzioni particolari. Tra questi, chi ha problemi di pressione, sia alta che bassa. Quali le accortezze da adottare?

Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Regolisti, direttore della Clinica e immunologia medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. «I pazienti che seguono una terapia antipertensiva, e mi riferisco in modo particolare a quelli anziani over 75, devono prestare la massima attenzione: l’innalzamento delle temperature può infatti far scendere sensibilmente la pressione arteriosa e l’assunzione concomitante di farmaci per ridurla, può causare un abbassamento molto al di sotto dei livelli abituali. Corrono così il rischio di un calo brusco e sintomatico dei valori pressori, con improvvisi giramenti di testa e conseguenti cadute. Raccomando a questi pazienti di rivolgersi al proprio medico curante per bilanciare la terapia abituale. Bene anche misurare la pressione in diverse posizioni, dotandosi degli appositi apparecchi elettronici: da distesi prima e da seduti poi, annotando le variazioni. Se tra le due posizioni si verifica un abbassamento rilevante nell’ordine di almeno 10-15 mmHg nei valori di pressione massima, per evitare rischi, consiglio di chiedere al medico di operare una riduzione proporzionale dell’intensità del trattamento».

Nella popolazione generale, la pressione arteriosa ottimale è compresa tra 120 e 130 su 70-80 fino ai 65 anni di età, mentre oltre gli 80 anni la massima (sistolica) deve essere senz’altro al di sotto dei 160, meglio ancora se tende ai 140. Per la popolazione anziana è sconsigliabile avere la massima sotto i 110 mmHg, «per evitare complicanze a causa di una diminuzione di sangue al cervello».

Corre dunque rischi anche chi ha la pressione bassa? «È altrettanto esposto alle ondate di calore - spiega Regolisti - La strategia, in questi casi è di adottare corretti stili di vita. Evitare di uscire di casa esponendosi alle temperature più elevate, dunque nelle ore centrali del giorno, e avere l’accortezza di mantenere una buona idratazione lungo tutto l’arco della giornata, bevendo almeno 1,5 litri di acqua nel corso delle 24 ore. Regola che vale non solo per gli anziani ma anche per la popolazione in generale. Oltre all’idratazione, attenzione anche all’ambiente in cui si soggiorna: è buona norma, per tutti i soggetti con problemi di pressione, dotarsi di un impianto di climatizzazione efficace, in modo da non essere esposti alle temperature elevate quando si è in casa».

Capitolo a parte per chi soffre di patologie cardiache. «I pazienti cardiopatici devono concordare con il proprio medico curante la quantità di fluidi che è possibile assumere nell’arco della giornata», spiega lo specialista, che raccomanda un’attenzione particolare anche a chi segue terapie diuretiche: l’assunzione di questi farmaci, infatti, più l’aumento importante della sudorazione con conseguente perdita di liquidi e sali, potrebbe creare problemi di disidratazione.

Tuttavia, nei pazienti con scompenso cardiaco che assumono diuretici, l’eccessiva assunzione di liquidi non è indicata. Ancora una volta, è importante rivolgersi al proprio medico per adeguare il dosaggio di questi farmaci.

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