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SALUTE

Cuffie e auricolari, cosa fare per evitare danni all'orecchio e all'udito

Otiti medie, peggioramento di eventuali dermatiti, otiti esterne infiammatorie

A tutto volume

di Monica Rossi

08 Novembre 2023, 21:37

Cuffie, cuffiette e auricolari con audio non di rado a manetta per ascoltare brani, seguire serie tv o filmati sui social. Ma chi ne fa uso, sa a quali rischi espone l’udito e la salute delle proprie orecchie? E soprattutto, sa che l’Organizzazione mondiale della sanità ha più volte lanciato l’allarme soprattutto tra i giovani e giovanissimi?

L’Oms ha segnalato che a oggi sono più di un miliardo le persone tra i 12 e i 35 anni a rischiare seri problemi all’udito perché lo espongono a volumi incompatibili con la salute delle orecchie e lo fanno spesso per molte ore al giorno.

Tra le cause, c'è anche un uso smodato del volume dei dispositivi audio collegati a smartphone, tablet, lettori MP3. Abitudine che dovrebbe essere corretta al più presto. Come? Impostando un volume in linea con le raccomandazioni della medicina: il fatto che i dispositivi come cuffie e auricolari sono o appoggiati sull’orecchio o inseriti nel padiglione auricolare, aumenta sensibilmente i decibel facendo superare la soglia di sicurezza. Che dovrebbe essere non oltre gli 80 decibel per gli adulti e non più di 75 decibel per i bambini e adolescenti. Il tutto possibilmente limitando durata e frequenza dell’ascolto.

Questo perché a rischiare non è solo l’udito in sé, ma anche l’apparato nel suo insieme. «L’esposizione prolungata agli auricolari, a volume consono come stabilito dall’Oms, ad esempio, non provoca direttamente un danno sull’udito - spiega infatti Caterina Marinelli, otorinolaringoiatra in servizio all’ospedale di Fidenza Vaio - Indirettamente, però, avere sempre le orecchie chiuse, crea un ambiente caldo-umido che può influire sulla proliferazione batterica e peggiorare eventuali forme di dermatite».

Quali dunque le patologie più comuni legate all’uso degli auricolari? «Otiti medie, permanenze di corpo estraneo nel condotto, peggioramento di un’eventuale dermatite già in essere, otiti esterne infiammatorie non secernenti», puntualizza la specialista, che poi raccomanda un uso limitato dei dispositivi. «Il tempo ideale è… il minor tempo possibile. Ovviamente, per chi li usa per lavoro sono fondamentali per proteggere dai danni del rumore, ma per chi lo fa per svago, è meglio usarli poco».

Per quanto riguarda il volume, Marinelli spiega che dovrebbe essere il minimo soggettivo del paziente: «Oltre al valore standard in decibel stabilito dall’Oms, bisognerebbe ascoltare il suono con minimo della soglia uditiva del paziente». Non esiste dunque non valore decibel standard attribuibile a tutti i pazienti, perché non tutti hanno la stessa soglia uditiva.

A chi non può proprio farne a meno, e ha però la pelle delicata, la specialista raccomanda di «tenere l’orecchio sempre il più asciutto possibile, usando comunque le cuffie o gli auricolari per il minor tempo possibile, e comunque di evitare l’uso di cotton fioc o similari in caso di prurito per evitare lesioni da grattamento che potrebbero diventare la breccia per eventuali infezioni e infiammazioni».

Salvo per casi strettamente legati al lavoro, Marinelli è dell’idea che si dovrebbe fare a meno di cuffie e auricolari. Tuttavia, dovendo scegliere, meglio le prime visto che «mitigano l’impatto del suono sull’orecchio interno».

Più facile a dirsi che a farsi, però, soprattutto quando a volerli usare sono bambini e ragazzi. «Bisogna far capire loro che l’uso continuo di questi dispositivi per svago, soprattutto con volumi molto alti, può provocare una perdita percettiva dell’udito sulle alte frequenze non più recuperabile; e che essendo molto giovani saranno esposti a molti fonti di rumore nella loro vita. Pertanto, l’ipoacusia che ne deriva diverrebbe sempre più ingravescente. Meglio ascoltare la musica a volumi bassi e senza auricolari o cuffie in campo libero, come si dice in gergo».

Pratiche di ascolto rilanciate peraltro di anno in anno anche dall’Oms: oltre a consigliare un volume non eccessivo e un uso limitato di cuffie e auricolari (meno di un’ora al giorno), a chi usa i dispositivi l’Oms consiglia anche di attivare applicazioni smartphone capaci di monitorare i livelli di ascolto per la sicurezza; di usare dispositivi audio ben adattati e, se possibile, in grado di eliminare il rumore; di sottoporsi a test medici e acustici ai primi sintomi di perdita dell’udito o di infiammazioni del condotto uditivo.

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