SALUTE
La voce è uno strumento prezioso, allerta i nostri sensi, ci fa innamorare, evoca ricordi e situazioni, ci permette di cantare e di comunicare con il mondo, e ovviamente molto altro. Dobbiamo quindi preservarla trattandola con la massima cura.
Giovanni Paolo Santoro, dirigente medico otorinolaringoiatra e professore a contratto dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, ricorda che la voce è il suono prodotto dalla laringe che, grazie al flusso di aria polmonare, fa vibrare le corde vocali. Questo suono, modificato dalla propagazione nelle cavità aeree del collo e della faccia, verrà poi trasformato in parola dagli organi articolatori primi fra tutti labbra, lingua e palato. Tutto questo processo prevede pertanto l’azione di sistemi muscolari coordinati fra loro che, come tutti i muscoli, possono essere educati ed allenati ad eseguire correttamente e senza fatica particolari movimenti.
Dottor Santoro, la voce invecchia?
«La voce nasce, cresce ed invecchia insieme a noi perciò sì, si può affermare che la voce vada incontro ad un fisiologico processo di invecchiamento. Durante il corso della vita, avvengono infatti dei cambiamenti che interessano la laringe, l’apparato respiratorio ed i muscoli articolatori della parola per cui sarà possibile osservare in un soggetto anziano una serie di modificazioni, tra cui possiamo citare un maggiore affaticamento ed una riduzione dell’estensione vocale. A questo proposito, è importante sottolineare che in alcuni casi i cambiamenti della voce negli anziani possono nascondere delle patologie, per cui è sempre bene porre attenzione a qualsiasi segnale di cambiamento e, se necessario, rivolgersi ad uno specialista otorinolaringoiatra.
Quali sono i maggiori rischi che possono correre le corde vocali e da cosa derivano?
Il maggior rischio per le corde vocali deriva dal loro stesso utilizzo, se questo non avviene in maniera adeguata. Nella vita di tutti i giorni, quando parliamo, ridiamo, piangiamo, le corde vocali sono sottoposte a continue sollecitazioni che possono portare ad un loro affaticamento o, in casi più estremi, a lesioni, primi fra tutti i noduli e i polipi cordali. L’altro principale fattore di rischio è il fumo di sigaretta che crea un’infiammazione cronica della mucosa con l’instaurarsi di un edema persistente che negli anni aumenta notevolmente la probabilità di insorgenza di neoplasie maligne.
In che modo è possibile prevenire nella quotidianità l’insorgere di disturbi della voce? E che trucchi adotta chi lavora con la voce?
Fondamentale è bere la giusta quantità d’acqua giornaliera che permette di mantenere un'adeguata idratazione delle corde vocali. Bisognerebbe evitare di esporsi al fumo di sigaretta attivo e passivo o ad altri agenti irritanti come le bevande alcoliche che possano causare infiammazioni delle mucose. Inoltre, durante le conversazioni, bisognerebbe ricordarsi di mantenere un tono di voce medio, in modo da evitare un eccessivo e prolungato affaticamento della voce. Se pensiamo ai soggetti che utilizzano la voce per lavoro come, ad esempio, attori o cantanti, la possibilità di incorrere in problematiche vocali è più alta e proprio per questo motivo seguire una corretta igiene vocale è fondamentale in termini di prevenzione. Allo stesso tempo, l’uso professionale della voce implica una serie di conoscenze tecniche dell’apparato fono-articolatorio nonché un costante training che consenta di mantenere ad un livello elevato le prestazioni.
Il “voice shaming” tra gli adolescenti: come intervenire?
Secondo le ultime ricerche, il “voice shaming”, ossia prendersi gioco del tono di voce e del linguaggio dell'altro, è un fenomeno molto frequente tra i più giovani ed ha un impatto notevole a livello psico-emotivo sulle vittime. Le modalità con cui parliamo producono degli effetti profondi su chi ci ascolta. Chi ha problemi di linguaggio è consapevole sia della propria difficoltà a trasmettere pensieri ed emozioni, che di essere giudicato. Ne consegue spesso un malessere, a volte così grande da incorrere in una auto-esclusione sociale. Credo che la scuola, all’interno del quale si incentra la vita degli adolescenti, dovrebbe fornire un supporto adeguato a chi ha tali disturbi, costruendo una solida rete scuola-sanità e facendo sì che tutti coloro che ne vengano coinvolti abbiano la giusta formazione per riconoscere ed affrontare il problema.
Giovanni Paolo Santoro
Specialista del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale Maggiore.
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